Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:42 min.
Etichetta:MDD

Tracklist

  1. INHERIT THE WIND
  2. WHEN A SOUL LEAKS BLACK
  3. THE PARADE OF EUPHORIA
  4. DEMONS OF YOUR WORLD
  5. FOR THOSE WITH THE DREAMS
  6. HERO
  7. HIGHER, FURTHER, FASTER
  8. THE REPRISE

Line up

  • Michael Goldschmidt

Voto medio utenti

Vent'anni dopo lo scioglimento della thrash band dei Blackend, Michael Goldschmidt torna in attività con un nuovo album e una nuova line-up.
Diciamo subito che con "Of Sound And Fury" le sonorità proposte sono si un robusto hard heavy, ma si discostano dai canoni tipici del thrash avvicinandosi più a lidi hard rock.
Le otto canzoni sono comunque ottime metal song che iniziano con l'articolata e tirata "Inherit The Wind" anche se, chiaramente, i richiami al passato non potevano mancare per cui sarebbe inesatto dire che di thrash non ve n'è traccia, quanto piuttosto c'è una commistione con sonorita' classiche che rendono più scorrevole l'ascolto
Grande risalto hanno le chitarre e le linee melodiche che spesso sfociano in chorus di facile presa pur non perdendo un'oncia della loro potenza, "When A Soul Leaks Black" e la rockeggiante "The Parade Of Euphoria" sono lì a dimostrarlo, il suono delle 6 corde è compatto anche nei momenti più tranquilli come nelle power ballads "Demons Of Your World" " e "For Those With The Dreams That Were Crushed".
"Hero", primo video estratto, è una grande canzone che sprigiona energia, sorretta da un chorus in crescendo e da un intreccio chitarristico entusiasmante, "Higher, Further, Faster" che dal titolo faceva supporre fuoco e fiamme in realtà è una power ballad di ottima fattura con ritornello contagioso e solito gran spolvero di riff hard rockeggianti, chiude la lunga strumentale "The Reprise" che gioca su ritmiche veloci, thrashy e una buona dose di virtuosismo chitarristico - che sconfina nel neoclassico - con un bridge centrale arpeggiato e con solos che sanno di Metallica ("One"), sorretto da linee di basso pulsanti, una degna conclusione per un album assolutamente sorprendente che segna un grande ritorno di un'artista che era stato, diciamola tutta, un pò dimenticato.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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