Edenshade - Ceramic Placebo For a Faint Heart

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2003
Durata:46 min.
Etichetta:Atrheia
Distribuzione:Edel

Tracklist

  1. THE PATHOLOGIST OF INCEST
  2. A FACT OF EGOISM
  3. UNREASONABLE HEARTBEATING DIMINUENDO
  4. THE INCONSTANCY OF APRIL
  5. THE ELEGANT CURSE OF UNDERSTANDING
  6. SOME PAIN WE SHARED
  7. PART2
  8. STIGMA.9
  9. SCENT OF A MIDSUMMER DAWN

Line up

  • Lorenzo Morresi: vocals
  • Stefano Wosz: guitars
  • Daniele Tiberi: bass
  • Matteo Belli: keyboards
  • Roberto Cardinali: drums

Voto medio utenti

Mi ritrovo con piacere a recensire la prima uscita per la Atrheia Records da parte dei nostrani EdensHade, band marchigiana autrice di un puzzle sonoro per il quale la definizione di death metal risulta essere quanto mai riduttiva e fuorviante. Il gruppo capitanato da Stefano Wosz infatti incorpora nel proprio sound tutta una serie di influenze che partono dal gothic elettronico ad interi movimenti progressive, con elementi quasi nu metal, inframezzati da passaggi sinfonici dal delicato sapore classicheggiante e da gustosi bocconcini dal lieve profumo jazzato. Il tutto posto su una solida ma solo a tratti palesata base thrash/death, che quando emerge mostra i muscoli con granitici passaggi in doppia cassa. In realtà le dieci tracce che compongono "Ceramic Placebo For a Faint Heart" contribuiscono a creare un caleidoscopio di immagini e sensazioni che necessita di diversi ascolti per poter essere compreso e metabolizzato completamente: inizialmente ci si può essere facilmente disorientare quando ci si ritrova a pensare agli ultimi Crematory, ai Dream Theater di "Awake" ed ai Sadist di "Tribe" solamente nel giro di un paio di minuti. E forse questo in effetti l'unica piccola pecca che mi sento di muovere al gruppo, e cioè l'eccessiva frammentazione della struttura delle canzoni, che in qualche caso sembra quasi voler incastrare in modo forzato e non troppo naturale dei brani stilisticamente in contrasto tra loro. Per il resto si raggiungono invece livelli d'eccellenza, a partire dalla perizia tecnica dei singoli strumentisti, per proseguire con la bontà dell'ispirazione trasmessa in musica, per finire con la produzione, di livello assoluto sia per quello che riguarda la registrazione, che per la cura del booklet incluso nel disco. Non mi dilungo oltre, gli EdensHade meritano di entrare nelle grazie di chiunque apprezzi un certo modo più colto e ricercato di fare musica, di chi adora stemperare la violenza sonora con un bagno rilassante di dolce malinconia. Fateli vostri!!!
Recensione a cura di Roberto 'Robbyy' Corbatto

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