Copertina 7

Info

Anno di uscita:2019
Durata:48 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. HERD INSTINCT
  2. ONE CIRCUMSTANCE
  3. NOT ALONE
  4. RADIOCARBON
  5. A TYRANT’S TALE
  6. . DELUSION
  7. SAVE YOURSELF
  8. SWEET REVENGE
  9. SCAVENGER LIZARD
  10. LIKE A FOOL
  11. FALLING DOWN

Line up

  • Andreas Novak: vocals
  • Mats Hallstensson: guitars, vocals
  • Anders Lundström: guitars
  • Basse Blyberg: bass, vocals
  • Martin Larsson: drums

Voto medio utenti

Ammetto di conoscere gli House Of Shakira solo per nome, per cui la mia curiosità nel recensire questo lavoro ( il nono della discografia ) era grande e devo dire che la loro proposta è assolutamente di prim'ordine.
Il gruppo svedese si conferma tra i migliori act di melodic hard rock ( o AOR o Hair Metal, chiamatelo come volete ), sta di fatto che il loro senso per la melodia, per i riff grintosi - ma non troppo -, per i solos, per i chorus mai banali è la carta vincente che giocano al meglio.
Dopo l’iniziale intro strumentale ‘Herd Instinct’, di cui non capisco il senso, già dalla seconda traccia "One Circumstance" per fortuna abbiamo chiare le coordinate stilistiche dei Nostri con la voce dell'ottimo Andreas Novak subito in bella mostra e con la capacità di scrivere ottime melodie che irrompe prepotentemente in brani quali la Def-Leppardiana titletrack o nella successiva, orientaleggiante ( e un pò Purpelliana ) "A Tyrant’s Tale".
Se a mio parere sono questi i brani più incisivi, gli altri non sono da meno e sostanzialmetne non abbiamo filler o riempitivi, tutte le canzoni lasciano il segno, da "Not Alone" col suo riffama scattante, a "Delusion" una power ballad hard rockeggiante, a "Sweet Revenge" un brano catchy e ruffiano al punto giusto per le radio.
Piu' robusti sono i riff dell'ottima "Scavenger Lizard" che nella linea melodica mi ricorda "Shoot To Thrill" degli Ac Dc in versione "melodica" se mi passate il paragone, "Like A Fool" è un'altra power-ballad che gioca molto sull'interpretazione vocale di Novak e sulle linee chitarristiche che alternano toccate più dure a momenti più tranquilli come nel solos del bridge centrale, "Falling Down" è l'immancabile lentone finale per fortuna meno banale di quello che si potrebbe pensare anche se non sfugge ai clichè tipici delle ballads.
Radiocarbon è un prodotto di qualità capace di coniugare una produzione moderna con un suono vagamente retrò.

Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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