Copertina 8

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2006
Durata:55 min.
Etichetta:My Kingdom Music
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. ABSENCE OF CHARISMA
  2. RUB’AL KHALI
  3. THIS SOMETHING
  4. AUTOMATISME PSYCHIQUE
  5. LITHIUM FLOWERS
  6. AND YOU BECOME
  7. UNHEIMLICH
  8. SWERVED ROMS
  9. DRAG ME AWAY
  10. UNHEIMLICH (REMIX)
  11. DISTANCE (ACT NOIR REMIX)

Line up

  • Nicholas Hill: vocals
  • Sergio Calzoni: electronics
  • Stefano Nieri: guitars
  • Michele Gozzi: bass
  • Claudio Pilati: drums

Voto medio utenti

Gli Act Noir sono la nuova creatura della My Kingdom Music, validissima etichetta che tenta di fare qualcosa di significativo nel sud.
La band ha già all’attivo un Ep del 2003 chiamato “Cosmo Minimized” e il nuovo “Automatisme Psychique” dovrebbe essere la naturale evoluzione del debutto. La band pur essendo nuova ha come mentore Sergio Calzoni, già attivo negli Alma Mater fino al 1998.
Venendo alla musica ci troviamo di fronte da un dark sound, la cui ossatura è certamente elettronica, sospesa tra un allucinato trip hop e un’oscura ambient music.
Sin dall’iniziale “Absence Of Charisma”, l’ascoltatore viene trascinato in un gorgo oscuro, fatto di musica ipnotica, crepuscolare, decisamente onirica, dai tratti talvolta psichedelici.
Di volta in volta vengono in mente i Massive Attack di “Mezzanine” o i Depeche Mode, in un mood decisamente notturno, enfatizzato dalla splendida voce di Nicholas Hill, mesmerizzante, la quale in pezzi come “This Something” o “And You Become” suggerisce, piuttosto che imporre, visioni distanti, fosche, indistinte, in maniera quasi subliminale.
È inutile che vi dica che questo disco è davvero coinvolgente, emozionale, ricco di sfumature che si apprezzano ascolto dopo ascolto.
Il disco è dotato poi di una certa progressività, tanto a livello di sound, quanto a livello di tracklist, perché man a mano che il disco progredisce, i pezzi diventano più ritmati, fino ad arrivare al remix di “Unheimlich” e al remix di “Distance”, pezzo dei Monumentum, altro nume tutelare della band.
Ci troviamo di fronte ad un disco molto valido, di certo non alla portata di tutti, per via del suo essere un disco settoriale, cioè quel tipo di disco che non è possibile ascoltare random, ma bisogna centellinarlo per i momenti più intimi e personali, predisponendosi mentalmente ad un viaggio dentro se stessi. Davvero ottimi.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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