Copertina 7

Info

Anno di uscita:2019
Durata:58 min.
Etichetta:Metalapolis Records
Distribuzione:Soulfood

Tracklist

  1. LONG WAY HOME
  2. NEVER LET YOU GO (FEAT. ÅGE STEN NILSEN)
  3. UNDERSTAND
  4. DESIRE
  5. HUNGARIAN GIRL
  6. FLYING
  7. SATURDAY NIGHT
  8. WE’RE DYING
  9. RUN TOGETHER
  10. FEEL THE HEAT
  11. MANHATTAN MEMORIES (BONUS TRACK)
  12. NEVER LET YOU GO (RADIO VERSION, BONUS TRACK)

Line up

  • Zoran Sandorov: vocals
  • Radivoj Petrovic: guitar
  • Alex Frey: bass
  • Dennis Kunz: keyboards
  • Lars Nippa: drums

Voto medio utenti

Quando si parla di hard melodico tedesco è praticamente inevitabile evocare modelli artistici del calibro di Scorpions (innanzi tutto ...), Casanova, Zeno, Bonfire e Frontline. La ricerca di degni successori di cotanti numi tutelari è sempre all’ordine del giorno, e in quest’ottica è fatale valutare l’opera dei DeVicious, gruppo di Karlsruhe giunto alla seconda prova discografica sulla lunga distanza.
L’ascolto di “Reflections” rivela, in realtà, che oltre a subire gli effetti delle suddette influenze, la band volge il suo sguardo ammirato pure verso la penisola scandinava, dove oggi si concentra l’aristocrazia di questi linguaggi sonori.
Così, se la presenza di Age Sten Nilsen (Ammunition, Wig Wam) in veste di gradito ospite appare in qualche modo come la certificazione di tale suggestione, agli appassionati del genere non rimane che lasciarsi sedurre da un albo abbastanza adescante e coinvolgente, edificato su composizioni di buona fattura, suonate e cantate con perizia e sensibilità ed egregiamente prodotte (dal bassista Alex Frey, anche principale songwriter della formazione teutonica).
Pilotata dalla valente e duttile ugola del serbo Zoran Sandorov (aka Mister Sanders), l’opera si apre con un’intrigante e trascinante “Long way home” per poi piazzare, anche per merito del riuscito duetto vocale con Nilsen, uno dei momenti più ammalianti dell'intero programma, intitolato “Never let you go” e intriso di un poppettoso e sfarzoso ardore ottantiano.
Dopo la Scorpions-esca e solo discreta “Understand”, tocca alla grintosa “Desire” rintuzzare l’attenzione, mantenuta su apprezzabili livelli grazie alla ruffianeria di “Hungarian girl” e al coro contagioso di “Flying”, in grado di attrarre i tanti estimatori dei migliori Bon Jovi.
Un altro brano leggermente più interlocutorio, “Saturday night”, prepara il terreno alle brillanti melodie “adulte” di “We’re dying” e “Run together”, mentre con la gradevole “Feel the heat” e la vivace ballata pianistica “Manhattan memories” si conclude un dischetto parecchio altalenante nell’impatto emotivo, che colloca i DeVicious nell’affollata categoria dei gruppi di valore e tuttavia al momento non del tutto attrezzati per sostenere adeguatamente il peso di un’eredità davvero troppo gravosa … ciononostante, dedicargli un po’ del vostro “tempo di qualità” è da considerarsi una scelta opportuna e (moderatamente) appagante.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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