Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:44 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. BLOOD OF THE LEVANT
  2. MAN THE MACHINE
  3. LIGHT-YEARS
  4. INSIDE OUT
  5. PROPAGANDA FASHION
  6. DARK REVERIE
  7. BENT
  8. INNER UNREST
  9. LAUNDER THE CONSCIENCE
  10. PORTRAIT

Line up

  • Todd La Torre: vocals, drums
  • Michael Wilton: guitars
  • Parker Lundgren: guitars
  • Eddie Jackson: bass

Voto medio utenti

Per i Queensrÿche è sia il terzo album con Todd La Torre alla voce (e non più lo storico Geoff Tate), sia il terzo per la gigantesca Century Media. Dopo quell’orrenda ciofeca che è “Dedicarte To Chaos” (2011), i Queensrÿche hanno avuto una vera e propria rinascita, sfornando ottimi lavori come “Queensrÿche“ (2013) e “Condition Hüman”(2015), e quest’ultimo “The Verdict” riconferma la brillante strada che hanno preso i nostri ben sei anni fa.

The Verdict” inizia a bomba con il singolo “Blood Of The Levant”, pezzo contro la guerra che tormenta i paesi arabi, ci lascia intendere che questo sarà un album roccioso ma melodico, passionale ma cazzuto, insomma, un lavoro ben bilanciato. La Torre, che in questo full-lenght assume anche il ruolo di batterista, sprigiona una potenza e una flessibilità canora unica e molto personale.

Sarò sincero, il primo singolo “Man The Machine”, uscito a metà novembre, non mi aveva entusiasmato più di tanto, anzi, non mi era piaciuto molto, avvertivo principalmente una tremendamente piatta e anonima resa del suono, principalmente nelle chitarre. Ripetevo tra me e me “Questa canzone ha il suono uguale a Firepower, Rock ‘N Roll Armageddon, The Sacrament of sin…”. Quanto mi sbagliavo. “The Verdict” è un disco con una propria identità, nei suoni e nelle sonorità, quando arabeggianti (Inside Out), quando tendenti all’industriale-techno (Bent).

Questo “The Verdict” contiene anche una dolce e un po’ malinconica ballata “Dark Reverie”, che per me che detesto molte delle più famose ballate (The Unforgiven, Nothing Else Matters, The Ballad ecc), pensavo che l’avrei skippata senza ripensamenti ad ogni ascolto. E stranamente no. “Dark Reverie” è una bellissima canzone, con degli elementi volendo inusuali, come un violino sul finale per esempio.

Album che consiglio? Assolutamente si. Se amate l’heavy metal venato di prog è davvero un ottimo disco, fa per voi. Anche se siete di sonorità molto diverse, o se non avete mai ascoltato un disco di questi storici americani, è il disco giusto per approcciare con i Queensrÿche!
Recensione a cura di Carlo Masoni

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 mar 2019 alle 09:08

DISCONE. Da loro fedele seguace avevo un po' perso le speranze da quando entrò La Torre pur avendo apprezzato i precedenti due dischi. Non perchP non lo ritenga un buon vocalist, anzi. Solo che preferivo Tate. Dove Todd utilizza un approccio più in your face (aggressivo), Tate va di cesello (carica di emotività ogni singola sillaba che canta). Anche questo ritorno alle sonorità heavy mi aveva un pò perplesso, anche perché da quando c'è stato lo split la band ha tirato fuori tre dischi stilisticamente MOLTO simili tra loro (cosa mai avvenuta prima, dove ad ogni uscita corrispondeva un'evoluzione). Invece questo disco pur nella sua "prevedibilità" stilistica e nonostante i brutti asupici (il fallimento del crowfunding e l'assenza di Scott) mi sta piacendo molto. Cresce di ascolto in ascolto. Mi piacciono moltissimo "Light-Year", "Bent", "Portrait", "Dark Reverie". Vorrei infine far notare come oggi i Queensryche vengano addittati come la band di Wilton e La Torre, quando invece Eddie Jackson e Parker Lundgren sono gli unici ad aver proposto brani composti completamente da loro, di cui due sono tra quelli che ho citato sopra.

Inserito il 06 mar 2019 alle 10:18

Delusione per me. A quanto pare i Ryche, dopo due buonissimi dischi metal (senza fare inutili paragoni col passato) hanno deciso di ripescare parzialmente quelle contaminazioni alt. rock che a loro non sono mai riuscite troppo bene... Insomma se i Ryche giocano a fare gli Alter Bridge, perdono il confronto su tutti i fronti. A malincuore, mi tocca bocciarli.

Inserito il 06 mar 2019 alle 08:41

Effettivamente dopo tante tante tante delusioni, per farmi ricredere ce ne vuole. Ma come dice Graz se 2 su 2 sono prositivi, e come dice Agatha 3 indizi fanno una prova.... E' che forse non dovrebbero più chiamarsi Queensryche allora forse riuscire a valutarli senza remore.

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