“Questo disco non è un manifesto…è la visione di un mondo in decadenza”. Con questa dichiarazione cupa e pessimistica presentano il nuovo lavoro i torinesi Sickhead, formazione che agisce nell’area del modernismo metal derivante dalla proposta di Sepultura, Soulfly e compagnia.
Com’è lecito attendersi l’album vive di un suono pieno di rabbia e violenza, sprigiona atmosfere di nevrotica frustrazione ed urla di straziante dolore, con la band piemontese che si applica con impegno per evitare di cadere nella trappola di schemi troppo abusati e derivativi. Cosa che riesce loro soltanto in parte, infatti a fronte di brani metalcore blindati e claustrofobici come “Far from my eyes”, “Who must know”, “Locked”, certamente validi per impatto e pesantezza ma tutto sommato abbastanza consueti, fanno riscontro episodi dalla struttura più intrigante come l’iniziale “Messiah” o le variazioni articolate di scuola Mastodon “All involved” e “Nemesis” o ancora la bella e ariosa “Hold love” che apre ad interessanti passaggi dilatati. Canzoni che sono un segno del potenziale ancora non interamente espresso dai Sickhead, i quali comunque offrono la sensazione di non avere orizzonti musicali troppo limitati perlomeno se si dà credito all’inaspettata cover di “Eleanor Rigby”, così lontana nel tempo e nello stile dalle radici del gruppo. Traccia estemporanea ma di qualche significato.
Un po’statico invece l’aspetto vocale, impostato sul growl costante, pur se anche qui i Sickhead tentano esperimenti con l’uso del nostro idioma, con effetti positivi in “Zero”. I testi sono ovviamente di carattere realistico-sociale, spaziano dalla denuncia delle tirannie politico-economiche alle indegne condizioni dei pazienti nelle strutture psichiatriche ed argomenti simili.
Nel complesso, pur con qualche chiaroscuro, questo è un’album che non sfigura al confronto con le produzioni internazionali del settore, segnale che le formazioni italiane continuano a fare progressi sostanziali in ogni filone heavy anche se spesso, come nel caso dei Sickhead, senza aggiungere elementi particolarmente innovativi ed originali alla materia.
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