Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:48 min.
Etichetta:Hammerheart

Tracklist

  1. HELHUIZEN
  2. DÜHR
  3. PALFIUM
  4. FORTRESS OF GREED
  5. THE AWAKENING
  6. CLOSE
  7. THE DAY OF THE DEVIL
  8. SPANISH HORSE
  9. THE REFORMATION
  10. THE GATES BEYOND
  11. ETERNITY DESTROYED
  12. THE BATTLE OF EUROPE

Line up

  • Tom van Dijk: bass, vocals
  • Hans Spijker: drums
  • Ronnie Vanderwey: guitars
  • Robbie Woning: guitars

Voto medio utenti

Giunti al sesto lavoro in studio, gli olandesi Dead Head ci avvisano un po’ pomposamente di essere tornati ( l’ultimo lavoro è del 2009 ) per dimostrarci “come il Thrash Metal dovrebbe essere suonato ! Aaaaaaarrgghhh!

Al di là delle frasi ad effetto, bisogna ammettere che la loro proposta è un furioso Speed / Thrash Metal fortemente debitore verso gruppi quali Slayer (in primis), ma anche Sadus, Exodus e Kreator, che ha quindi le radici ben salde negli ’80 pur suonando moderno.
L’aggressività sconfina a volte nel Death con riff iperveloci e serratissimi, assoli dissonanti, drumming furioso e vocals rabbiose che ricordano Mille Petrozza . I pezzi sono tutti velocissimi e trasudano violenza, a cominciare dall’opener “Helhuizen” con l’urlo disperato di Tom Van Dijk in poi abbiamo 12 proiettili impazziti che per fortuna godono di un songwriting ispirato ed una esecuzione impeccabile per il genere proposto. “Duhr” parte piano per poi diventare subito furiosa, le successive “Palfium” ( che ricorda un po’ “Angel Of Death”),”Fortress Of Greed”, “The Awakening” e “Close” sono dei pugni in faccia con un riffama che non lascia respiro, il muro di suono creato dai Dead Head è impenetrabile, “The Day Of The Devil” prosegue il discorso e ha l’effetto di un treno impazzito che irrompe in una stazione, “Spanish Horse” gode di qualche rallentamento, stop and go ma rimane di Slayeriana ferocia. La furia che finora ha accompagnato le canzoni e’ stemperata da “The Reformation”, traccia completamente acustica, ma è subito un comeback ai Kreator più maligni con “The Gates Beyond” che alterna accelerazioni a rallentamenti; chiudono “Eternity Detroyed” e “The Battle Of Europe”, velocissime e martellanti nel loro riffama ibrido fra Kreator/Slayer

Non sono in grado di dire se quello proposto dai Dead Head sia “il Thrash come deve essere suonato” ma se cercate violenza e rabbia sonore, nonché una esecuzione impeccabile, questo disco fa sicuramente al vostro caso.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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