Copertina 7

Info

Anno di uscita:2017
Durata:41 min.
Etichetta:AOR Heaven

Tracklist

  1. FIRE IN YOUR EYES
  2. NO RETREAT, NO SURRENDER
  3. WINTER IN PARADISE
  4. MADELEINE
  5. MIRACLE
  6. CARRY ON
  7. ANGEL OF MINE
  8. SURRENDER
  9. KEEP THE FIRE BURNING
  10. DON'T BE TOO LATE

Line up

  • Tomas Berggren: vocals
  • Per Olof Åsberg: guitar
  • Tomas Nässlin: keyboards, guitars
  • Alexander Olsson: bass
  • Andres Sparby: drums

Voto medio utenti

Oggi le “distanze” (anche nei confronti della nostra amata Italietta) si sono effettivamente assottigliate parecchio, ma è innegabile che in Europa sono ancora gli scandinavi “a farlo meglio” o comunque a sfornare continuamente rivelazioni di notevole valore … ovviamente stiamo parlando di rock melodico e gli svedesi Sweet Mary Jane interpretano assai bene il ruolo di promettente gruppo “emergente”, capace di trattare con innata sensibilità e classe la materia sonora di natura adulta.
Formata nel 2012 da Tomas Nässlin (ex-Roulette), Per Olof Åsberg (ex-Airborn), Alexander Olsson (ex-Anacondah) e Andreas Sparby (ex-L.A.C.K.), con una line-up completata da lì a breve da Tomas Berggren (ex-Razamanaz, fratello di Stefan di Snakes in Paradise, Revolution Road, …), la band nordica propone un esordio sulla lunga distanza piuttosto gradevole, magari non straordinariamente “carismatico” e tuttavia ben congeniato e melodicamente attraente.
Ed ecco che se l’apertura di “Winter in paradise”, affidata alla Bad English-osaFire in your eyes” predispone in maniera favorevole all’ascolto, tocca alla successiva “No retreat, no surrender“ dimostrare tutte le importanti potenzialità del quintetto, impegnato a mettere a disposizione dell’astante un brano dotato di grandissima suggestione emotiva.
Intense vibrazioni le procura anche una pomposa e melodrammatica title-track e buone notizie arrivano pure dalla sferzata di energia cagionata dalla sbarazzina “Madeleine” (caratterizzata da refrain vagamente Boston-iano), dalla notturna “Miracle” (con qualcosa di Europe e Bon Jovi nell’impasto sonico) e dalla sofisticata ariosità di “Carry on”.
Angel of mine” è una romanticheria leggermente epidermica, mentre colpiscono decisamente più nel segno l’incedere contagioso e anthemico di “Surrender”, le vaporose armonizzazioni di “Keep the fire burning” e la bella verve di “Don't be too late”, che concede un altro momento di sicura presa a un programma di egregio livello complessivo.
Appuntiamoci fin da ora il nome degli Sweet Mary Jane … la concorrenza (anche “interna” …) è agguerrita e abbondante e tuttavia i mezzi per eccellere, aggiungendo alle virtù attuali un pizzico di ulteriore temperamento, ci sono tutti.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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