Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:35 min.
Etichetta:Nuclear Blast Records

Tracklist

  1. BREATHE
  2. CHOKE
  3. CAUGHT IN THE MIDDLE
  4. LIAR LIAR
  5. MOTION SICKNESS
  6. SHIPWRECKED
  7. WORTHLESS
  8. CITY LIGHTS
  9. THE WAY
  10. CLOSE TO IMPOSSIBLE

Line up

  • Bobby Burap: vocals
  • Mike Entin: guitars
  • Justin Bock: guitars
  • Will Peacock: drums
  • Brad Reihl: bass

Voto medio utenti

Periodo di debutti per la Nuclear Blast, che dopo i Novelists (tra una quindicina di giorni) mettono sotto contratto anche gli Speaking the King’s, altra band al primo disco e composta under-25, senza troppo passato ma senza dubbio con un brillante futuro.

Giovani e californiani, cosa potranno mai suonare? Qualcuno ha detto hardcore californiano? Bravi. Anche se per la precisione quello degli americani è un hardcore piuttosto “leggero”, più spesso influenzato dal punk che dal metal, pur non disdegnando a tratti qualche sfuriata tipicamente metalcore (“Caught in the Middle” su tutte, forse il miglior brano del disco).
Il talento c’è ed è indubbio, ma quello che più colpisce della proposta dei californiani è l’originalità, dettaglio che per il genere proposto non è assolutamente da sottovalutare, avendo dato tutto (o quasi) nel periodo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio.
I brani di “Carousel” però riescono nella difficile impresa di risultare sempre freschi, coadiuvati da una durata generale del disco che non supera i 35 minuti, equamente suddivisi su una decina di pezzi. La voce di Bobby Burap è potente e precisa, prevalentemente pulita ma senza disdegnare nemmeno qualche passaggio tra lo scream e il growl, entrambi davvero convincenti.
Musicalmente poi niente da dire, i suoi compagni sono delle macchine..in questo speriamo vivamente che l’uscita del bassista Brad Reihl non comprometta la stabilità della band nel futuro, perché sarebbe un vero peccato.

Carousel” è un disco solidissimo, piacevole da ascoltare e moderno, perfetto esempio di quello che la Nuclear vuole evidentemente offrire al suo pubblico in questo proseguo di millennio. Gli Speaking the King’s come testa di ponte di un nuovo movimento post-hardcore? Presto per dirlo, quello che posso sicuramente dire è che i giovani californiani per ora hanno convinto e stupito. E scusate se è poco.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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