Copertina 8

Info

Past
Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2015
Durata:42 min.
Etichetta:Loma Vista Recordings

Tracklist

  1. SPIRIT
  2. FROM THE PINNACLE TO THE PIT
  3. CIRICE
  4. SPÖKSONAT
  5. HE IS
  6. MUMMY DUST
  7. MAJESTY
  8. DEVIL CHURCH
  9. ABSOLUTION
  10. DEUS IN ABSENTIA

Line up

  • Papa Emeritus III: vocals
  • Nameless Ghouls: guitars, bass, drums, keyboards

Voto medio utenti

Amanti dei Ghost B.C., ricercatori del buio e abitanti delle tenebre, sicuramente saprete che questa Heavy Metal band svedese è tornata con il loro ultimo album, capolavoro musicale, chiamato “Meliora”. Questo disco, prodotto da Klas Ahlund e che vanta il mixaggio di Andy Wallace (produttore di tantissimi album come “Reign in Blood”, “Roots” dei Sepultura e “Grace” di Jeff Buckley per citarne alcuni), è un album dal buon impatto che nella sua “essenzialità” e nella sua musica abbastanza ancorata al classico Heavy Metal proto doom black sabbathiano (quello più sano) colpisce, ti affascina e nello stesso tempo ti terrorizza con i suoi testi.
Il lavoro fatto dai Nameless Ghoul e da Papa Emeritus, questa volta il terzo, è davvero spettacolare e minuzioso, le 10 tracce scorrono perfettamente partendo dal primo pezzo “Spirit” che sembra chiamare ed invocare da Papa Emeritus III il suo spirito attorno all'ascoltatore, tra l'altro “Spirit” e la traccia, quella strumentale, “Spoksonat” contengono citazioni letterarie come nel caso di “Spirit” dove si sente dire “Let none of this earth inherit this vision of my spirit (nessuno di questa terra erediterà la visione del mio spirito)”, frase celebre di Edgar Allan Poe scrittore gothico inglese o come nel caso di “Spoksonat” che sembri richiamare il libro “Spoksonaten” (La Sonata Degli Spettri) del drammaturgo August Strindberg. “Meliora” procede poi con le dure linee di basso di “From the Pinnacle to the Pit” la stupenda “Cirice” destinata a diventare il marchio di fabbrica dei Ghost, la ballata gothica doom di “He Is” dedicata a questa entità malefica e immensa che tutto è (sappiamo a cosa credono i Ghost), la potentissima ed energetica “Mummy Dust”, procedendo poi per “Majesty”, “Absolution” e per finire con la essenziale, ma sempre stupenda e terrorizzante, “Deus In Absentia” dove Papa Emeritus sembra chiederci se siamo pronti a formare una pila funeraria e a bruciare con loro.

L'album a mio parere rimane uno dei migliori del 2015, per chi non l'avesse ascoltato lo consiglio vivamente, anche perché citando la traccia “Cirice”, Papa Emeritus III chiede: “Can You See the You Lost without Me? (non ti senti perso senza di me?)”.

A cura di Zampino Alessandro
Recensione a cura di Ghost Writer

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 21 ago 2015 alle 13:46

Sorpreso dall'ottimo primo lavoro e deluso dallo spompato e impalpabile secondo capitolo, trovo Meliora un disco vario, con chitarre finalmente più incisive e linee vocali vincenti. Senza che possa essere inserito in un mero contesto revival '70, il disco riesce a tenersi aperta una porta "commerciale" in modo da poter essere apprezzato anche ai non "addetti ai lavori". Sicuramente finti, sicuramente pompati e costruiti ma altrettanto certamente capaci di scrivere ottimi pezzi. Bisogna prenderli per quello che sono, senza crederci troppo. Non faccio riferimenti a nomi storici perché poi Pippo e Rob si incazzano ;) Bravo Cafo (come sempre), per me tra 7 e 7,5

Inserito il 21 ago 2015 alle 10:27

Grazie mille Polimar! In realtà ammiro molto il tuo modo appassionato e romantico di vivere il metal, e ti assicuro che per alcuni (molti) gruppi anch'io riesco ancora ad infervorarmi come quando ero ragazzo. Con gli anni, semmai, credo di aver imparato a rapportarmi con maggior serenità e distacco critico a dischi come questo, sì leggeri, senza eccessive pretese e "paraculi", ma comunque più che gradevoli all'ascolto. Se poi ciò sia saggezza o rincoglionimento, in franchezza, non saprei dire...

Inserito il 21 ago 2015 alle 09:53

Caro Marco, io invece che mi sto rendendo sempre di piu' conto di avere un'eterna sindrome adolescenziale, quella tua idea poco lusinghiera (tipo vederli impalati in qualche bella foresta), ce l'ho tutt'oggi e senza nemmeno aver ascoltato mezza nota del disco. Recensione ottima, come sempre.

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