Copertina 8

Info

Anno di uscita:2015
Durata:49 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. THE WISH
  2. LIKE A DYING ROSE
  3. LOVE STAYS
  4. TIME WILL TELL
  5. RESCUE ME
  6. ME WITHOUT YOU
  7. RECOVER
  8. DIVINE
  9. SEPTEMBER
  10. STRENGTH IN NUMBERS
  11. HERO-ZERO
  12. ONLY TO RISE

Line up

  • Michael Sweet: vocals, guitars
  • George Lynch: guitars
  • James Lomenzo: bass
  • Brian Tichy: drums

Voto medio utenti

Lo so già cosa state pensando … ecco qua l’ennesima gilda di nomi celebri, allestita appositamente per accendere le fantasie (e le diffidenze …) degli aficionados, basata più sul “mestiere” degli interpreti che su una loro concreta urgenza espressiva.
Ebbene, se è innegabile che nell’alleanza tra Michael Sweet, una delle grandi voci dell’hard rock melodico, e George Lynch, la chitarra più carismatica e seminale del class metal (a cui si aggiungono James Lomenzo e Brian Tichy, non proprio dei beginners …), di esperienza e scaltrezza se ne rileva parecchia, è anche necessario sottolineare quanto questo “Only to rise” fornisca agli estimatori di Stryper, Dokken e Lynch Mob esattamente quello che si “aspettavano” dal progetto, riuscendo, però, al contempo a non far apparire tale circostanza uno sterile e scientifico condensato di colossi della scena.
A “sorprendere”, dunque, è la disinvoltura e la tensione emotiva con cui i nostri riescono a far convivere la loro prestigiosa “storia individuale” in un crogiolo sonico equilibrato e avvincente, per il quale, escludendo qualche abbastanza trascurabile momento di “esitazione”, si può tranquillamente parlare d’imperioso coinvolgimento emotivo.
Quando un’ugola celestiale come quella di Michael e il caratteristico e funambolico stile esecutivo George si amalgamano alla perfezione in una linea melodica contagiosa come quella di “The wish”, anche i più sospettosi finiranno irrimediabilmente per essere conquistati e sono certo che i fans dell’hard-blues ad alta gradazione non riusciranno facilmente a contenere l’entusiasmo per “Like a dying rose” e “Rescue me”, intrise di un groove caldo e avvolgente (inestimabile patrimonio di una certa Cattiva Compagnia), o ancora per la vibrante “Recover”, con uno Sweet autore di una prestazione maiuscola, marchiata a fuoco da un falsetto da manuale della fonazione modulata.
Se cercate, poi, un prototipo di power-ballad capace di pungolare la componente romantica del vostro animo senza doverlo necessariamente sdilinquire, eccovi servite “Love stays” e “Me without you” (il break centrale è spettacoloso!), due “robette” da vigorosi brividi d’approvazione, mentre a chi persegue raffinatezza ed enfasi consiglio l’ascolto attento di “Time will tell”, un’altra sontuosa interpolazione tra enormi personalità artistiche.
“Divine” e “Hero-zero” associano con discreta efficacia nerbo e variopinte armonizzazioni (vagamente alla Enuff Z'Nuff), “September” sconta una “fastidiosetta” allusione Maiden-iana (“Wasted years”), fortunatamente immersa in un clima generale piuttosto intenso e molto competente, e la stessa epicità esotica di “Strength in numbers” risulta un po’ di maniera, nonostante un chorus da encomio.
Una grintosa e ficcante title-track pone un nobile sigillo su un disco di grandissimo valore, vicino al concetto di perfezione assoluta fatalmente sollecitato allorché si ha a che fare con autentici leader del settore come questi … la aspettiamo con fiducia per la prossima volta … perché ci sarà, vero?
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 nov 2017 alle 08:14

nunca son triviales, saben cómo usar su inmenso bagaje experiencial para certificar tramas, situaciones y soluciones de un gusto excelente y una experiencia extrema. Sweet tiene una voz madura, explosiva y de lava que alcanza increíbles picos y alcance, de lo que George Lynch quiere decir, ha mejorado con el tiempo al adquirir coloración en el instrumento que en el momento de Dokken no lo hizo, Tichy y LoMenzo forman un equipo doble en dinamita

Inserito il 29 gen 2015 alle 11:20

buonissimo album! Bravo Sweet. Era da tempo che non sentivo Lynch così ispirato...

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