Sahg - Delusions Of Grandeur

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:46 min.
Etichetta:Indie Recordings

Tracklist

  1. SLIP OFF THE EDGE OF THE UNIVERSE
  2. BLIZZARDBORNE
  3. FIRECHILD
  4. WALLS OF DELUSION
  5. ETHER
  6. THEN WAKENS THE BEAST
  7. ODIUM DELIRIUM
  8. SLEEPER'S GATE TO THE GALAXY

Line up

  • Olav Iversen: vocals, guitars
  • Thomas Tofthagen: guitars
  • Tony Vetaas: bass, vocals
  • Thomas Lønnheim: drums, percussion

Voto medio utenti

Tre full-length splendidi, segnati da un processo evolutivo talmente costante e significativo da conferire una forma peculiare alla loro miscela “classica” di doom, hard-rock, stoner e psichedelia, hanno reso i norvegesi Sahg uno dei migliori interpreti della cultura musicale “vintage”, ormai inflazionata da tanti (troppi?) scolastici emuli, formalmente adeguati e tuttavia privi del necessario carisma.
Enormi aspettative, dunque, per questo nuovo “Delusions of grandeur”, un lavoro, diciamolo subito, assolutamente fascinoso e coinvolgente, in cui i nostri consolidano le loro straordinarie facoltà espressive, espandendo ed enfatizzando la componente “cosmica” (vedere anche l’artwork del Cd …) e progressiva del loro sound, rendendo il quadro complessivo più articolato e sfaccettato, ma pure, contemporaneamente, un po' meno immediato e istintivo.
Nulla di particolarmente “preoccupante”, in realtà, anche perché l’albo, sostenuto da un suggestivo concept sugli effetti distruttivi insiti nella sete di potere e di denaro (attingendo da un immaginario interdisciplinare che unisce il cinema di Stanley Kubrick e Fritz Lang, e la narrativa di Sean Williams e Karl Ove Knausgård …), è ancora una volta un palpitante concentrato di rock evoluto, un viaggio sonoro dall’elevato potere evocativo oggi intriso di una vertigine lisergica a cui, magari dopo un briciolo d’iniziale “disorientamento”, è davvero difficile sfuggire.
E’ quindi caldamente consigliabile ascoltare attentamente e ripetutamente l’opera prima di formulare giudizi “definitivi” su un disco che, con la giusta attenzione, fin dall’opener “Slip off the edge of the universe” possiede tutti i mezzi necessari per colpire nel profondo la sensibilità cardio-uditiva degli estimatori del gruppo, attraverso una mistura sapiente di estro melodico, magnetica intensità e iridescenti cromatismi sonici.
“Blizzardborne” aggiunge ulteriore inquietudine, rarefazione e pesantezza al campionario sensoriale, ma è con “Firechild” che i Sahg danno libero sfogo alle frustrazioni e alle invettive, con la carica catartica di un vigoroso urlo primordiale e i sussulti emotivi innescati da un’astronave alla deriva.
Con “Walls of delusion” l’esplorazione siderale entra nel più cupo tenebrore, in “Ether” e nella cangiante “Then wakens the beast” si scontrano tensione apocalittica e visioni mesmeriche, “Odium delirium” è un’incalzante strumentale di buona fattura, mentre sono i sublimi undici minuti di “Sleeper's gate to the galaxy” ad incarnare il vero momento imperdibile della raccolta, evocando l’immagine frattalica di un’improbabile e stupefacente (in tutti i sensi …) jam session tra Led Zeppelin, Pink Floyd, Black Sabbath e Mastodon.
Una notevole conferma, quindi, in grado di offrire nuovamente un contributo importante alla causa del retro-rock “illuminato”… con i piedi ben saldi sulla terra e lo sguardo rivolto al lato oscuro delle stelle.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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