Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:32 min.
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. SANGUE
  2. LA PROPRIETÀ
  3. IL PAESE INCANTATO
  4. SVEGLIATI E UCCIDI
  5. VIENE IL VENTO
  6. IN VERITÀ VI DICO
  7. MORIRE PER LA PATRIA

Line up

  • Luca Ciffo – chitarra
  • Fabio Ferrario – manipolazioni sonore
  • Paolo Mongardi – batteria

Voto medio utenti

Esiste un suono che identifichi la rabbia, la ribellione, la rivoluzione? Un monologo carismatico può riscaldare gli animi, una citazione ben piazzata è capace d’ispirare anche il meno motivato tra i pigri. A volte, invece, basta il rumore di uno sparo, un colpo di pistola, per risvegliare efficacemente paure e irrazionalità sedate dal torpore della vita quotidiana.
L’effetto che produce l’ascolto di Morire per la Patria, terza fatica in studio dei Fuzz Orchestra, è molto più simile all’esplosione di un’arma da fuoco, meglio se impugnata dal classico uomo qualunque, frustrato e oppresso dalla macchina della società, così spesso ritratto dal cinema italiano degli anni Settanta. Un assalto sonoro che riprende le solide basi elaborate dalla band nei primi due lavori (Fuzz Orchestra e Comunicato N°2), miscelando radici heavy-space rock, riff di gusto sabbathiano e un sound di matrice essenzalmente seventies ad inserti tipicamente noise che lasciano grande spazio all’uso di campioni tratti da film-culto, rumori e gesti sonori inconsulti.
L’album, tematicamente, segue la traccia segnata dai precedenti full-length e continua la discesa nei meandri sociali e politici del subconscio italiano, utilizzando citazioni cinefile o di repertorio (opportunamente manipolate) come provocazioni capaci di resuscitare inquietudini e fantasmi sepolti dal nostro passato recente.
Le composizioni si snodano, veloci e godibili, in una struttura retta da chitarre monolitiche e da un drumming percussivo, violento ed estremamente efficace. L’utilizzo dei fiati, del violino e di modulazioni vocali, aggiungono ancora più enfasi a brani come “La proprietà”, sulfurea nel suo incedere quasi doom, “Il Paese incantato”, che strizza l’occhio a una ritmica quasi tribale e a un arrangiamento di sax tanto essenziale quanto efficace, “Viene il vento”, breve e d’impatto, o “In verità vi dico”, con le sue atmosfere dapprima violente e frontali che conducono poi ad una sezione più aperta e trasognata. L’opener “Sangue”, la metallica “Svegliati e uccidi” e la trascinante traccia di chiusura, che riprende il titolo dell’album, completano la tracklist di quello che, anche dopo svariati ascolti, risulta sempre più un disco tanto diretto e godibile quanto dotato di una profondità non indifferente.
Sia grazie ad un arrangiamento complessivo delle parti strumentali che non risulta mai scontato o stucchevole, sia grazie al gusto della citazione che, da sempre, caratterizza i Fuzz Orchestra, Morire per la patria rappresenta uno degli esempi più frizzanti e genuini della vitalità e della buona salute dell’underground sperimentale italiano.
Recensione a cura di Antonio Enoth Cassella

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 21 feb 2013 alle 17:42

che questi prendano più dei Cayne..mi sembra a volte di essere in un altro pianeta...!!!!!!!!! bohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

Inserito il 14 feb 2013 alle 09:36

Benvenuto. Bella recensione.

Inserito il 14 feb 2013 alle 09:32

Welcome aboard!

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.