Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:non disponibile
Etichetta:Escape Music

Tracklist

  1. SMASH IT UP
  2. REALITY
  3. HOMELAND
  4. GOING AWAY
  5. GOTTA MOVE
  6. HOW LONG
  7. SHAKE
  8. FIGHTER
  9. DANCING DAYS
  10. STAND UP FOR LOVE

Line up

  • Tom Galley: songwriting
  • Toby Hitchcock: vocals
  • Terry Brock: vocals
  • James Christian: vocals
  • Ralf Scheepers: vocals
  • Lee Small: vocals
  • Rob Moratti: vocals
  • Mike Slamer: guitars
  • Carl Anthony Wright: guitars
  • Christian Wolff: guitars
  • Tommy Denander: guitars
  • Magnus Karlsson: guitars
  • Steve Newman: guitars, vocals
  • Martin Kronlund: guitars, bass
  • Tom Harlan: guitars, keys
  • Mat Sinner: bass
  • Henrik Thomsen: bass
  • Fredrik Bergh: keys
  • Per Aronson-Andersson: keys
  • Mike DiMeo: keys, vocals
  • Imre Daun: drums

Voto medio utenti

Torna il super progetto Phenomena targato Tom Galley: un progetto che, in passato, grazie alle generose capacità di songwriting dello stesso Galley e di una lista di guest star da far impallidire anche i più scettici, è sempre stato in grado di regalare dischi di rara bellezza. Questo Awakening, certo, non poteva fare eccezione, dato che per qualità compositiva, esecutiva e sonora si va a collocare in quella fascia alta di album che possono piacere o meno, ma di fronte ai quali bisogna solo levarsi il cappello e fare l’inchino.

AOR molto spinto, in cui ovviamente domina la melodia ma trovano anche spazio soluzioni chitarristiche clamorose. Sopra tutto e tutti, comunque, le voci: autorevoli, bellissime, diverse ma sempre efficaci. Tutti gli ospiti di Galley si guadagnano la pagnotta alla grande e rappresentano veramente il valore aggiunto di questo lavoro.

Ritengo necessario per chiunque un ascolto preliminare, magari puntando su pezzi come Homeland, Gotta Move, Shake o Dancing Days. Da parte mia pollice assolutamente verso l’alto, ma con riserva, perché questo progetto in passato aveva saputo offrire di più. Mi aspettavo un discone, ho trovato “solo” un bell’album. Meglio di niente, per carità, ma un po’ di amaro in bocca rimane, anche dopo ripetuti ascolti.
Recensione a cura di Alessandro Quero

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 01 apr 2012 alle 08:38

Sì, meglio dedicarsi alle cose vecchie a questo punto! Però la minore qualità non è "colpa" degli ospiti, eh, diciamo che il songwriting è meno ispirato del solito. ;-)

Inserito il 30 mar 2012 alle 17:51

Non fatico ad immaginare che sia un bel disco, ma atrettanto ad immaginare che è imparagonabile ai precedenti, visto che fra i nomi degli artisti coinvolti c'era roba tipo Glenn Hughes, John Wetton e lo stesso compianto Mel Galley. proverò ad ascoltarlo, intanto mi vado a sparare Dance with the Devil e Did it all for Love....

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