Abbandonate certe
escursioni, per quanto contenute, nel lato oscuro ed estremo del Metal, presenti nei loro precedenti lavori, gli statunitensi
Widow si ripresentano all'appuntamento con il loro nuovo album sotto le insegne della più pura ed incontaminata
Revival Wave of Heavy Metal.
La voce alta e ficcante di un ottimo John E. Wooten (anche al basso) e la chitarra di Christof Bennett (che si propone pure nelle back vocals) sono le prime avvisaglie di quel
sound of wall che questo terzetto - all'appello manca solo il batterista Peter Lemieux - è in grado di esibire.
L'opener "Lady Twilight" è subito lì che sferraglia come un treno impazzito, mentre la seguente "In Dreams" ha un passo, fortemente maideniano, più contenuto, ma si prende anche l'onere di consegnarci uno degli assoli più belli di tutto questo "Life's Blood".
A questo punto è davvero facile immaginare cosa c'è da aspettarsi dal resto dell'album, un po' di brani speedy ("Take Hold of the Night", "I Scream for Ice Queen" o la conclusiva "The One I Know"), qualche mid-tempo dai toni più enfatici ("Embrace It", "Live Beyond" o "Remembering") ed un pizzico di feeling ("Another Fallen Angel"), ma la vera sorpresa sta nel constatare tutta la competenza e la bravura messa in campo dai Widow.
Non resta quindi che lanciare un'ultima occhiata maliziosa al riuscito artwork di "Life's Blood", prima di arrivare alla conclusione di trovarsi per le mani un disco consigliatissimo ai nostalgici degli
eighties e a coloro che già hanno imparato ad apprezzare gruppi come Enforcer, Steelwing o White Wizzard:
R.W.O.H.M. at its best!Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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