Ci sono band che si amano o che si odiano: difficilmente si rimane indifferenti di fronte a un certo tipo di metal, ossia quello che da molti (ma soprattutto da coloro che lo suonano e lo ascoltano) viene definito
true metal. Per quanto mi riguarda, non mi interessa più di tanto emettere un giudizio su testi, copertine e pagliacciate varie dei
Manowar e dei loro cloni. Ci sono molte canzoni che mi piacciono parecchio, molte che proprio ritengo inascoltabili e tutto il contorno che considero sicuramente divertente, ma la cosa finisce lì e di certo non vado a letto con il pigiama di pelle e la spada sotto il cuscino.
Tutta questa pappardella per introdurvi al ritorno dei
Majesty, che dopo le sfortunate peripezie sotto il nome di
Metalforce hanno deciso di riproporsi al mercato con il vecchio monicker. Questo
Own The Crown rappresenta il punto di partenza del nuovo corso ed è un doppio CD contenente un greatest hits, diverse rarità e un goloso booklet con foto inedite e commenti di Tarek ad ogni canzone.
Nel primo disco, uno dopo l’altro, vengono snocciolati i cavalli di battaglia dei Majesty, efficaci in molti passaggi (soprattutto quando spingono sull’acceleratore evidenziando le proprie origini teutoniche) e un po’ meno in altri, ma sempre in grado di scaldare il cuore dei defender più puri. Il secondo disco, invece, si apre con due inediti, ossia la title-track e
Metal On The Road. Nel primo caso si tratta di un pezzo molto epico, caratterizzato dalla classica ritmica maideniana saltellante e da un ritornello super melodico. Il secondo pezzo è un mid-tempo estremamente orientato verso gli anni ’80 con un bel bridge ma un refrain banalotto. Sinceramente, era lecito aspettarsi qualcosa in più, perché entrambi i pezzi finiscono per stancare abbastanza in fretta. Si prosegue con le nuove versioni dell’intensa ballad
Snow Is On The Mountains, originariamente presente sul demo del 1999
Metal Monarchs, di
Freedom Warriors ed
Halloween. C’è poi spazio per un brano live e per alcune bonus track degli album già editi. In chiusura, è addirittura presente la riproposizione di un vecchissimo demo in qualità “originale”, che al confronto delle nuove produzioni quasi fa tenerezza e ci offre una visione della band alle primissime armi.
Senza voto perché si tratta di una raccolta, ma se vi piace la band o il genere potrebbe essere una buona idea, considerando anche il fatto che i due CD vengono venduti al prezzo di uno.
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