Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2010
Durata:42 min.
Etichetta:Inner Wound Recordings
Distribuzione:Music Buy Mail

Tracklist

  1. RENEWAL IN THE EAST
  2. DURA EUROPOS
  3. PURPLEBORN
  4. MYSTICAL MAJESTY
  5. ONE FATAL ENTERPRISE
  6. THE UNDERGROUND TEMPLE
  7. OATHBREAKER
  8. ROMA AETERNA
  9. DESTROYERS OF THE WORLD

Line up

  • Göran Edman: Vocals
  • Ronnie König: Bass
  • Filip Koluš: Guitars
  • Ado Kaláber: Guitars
  • Jan Tupý: Keyboards
  • Jaro Jančula: Drums

Voto medio utenti

Sellate i cavalli, lucidate le spade, perché i Signum Regis sono tornati, ed è ora di tornare a combattere! Il progetto del bassista Ronnie Konig arriva al suo secondo capitolo, dopo il debut del 2008, ed è sempre Goran Edman a prender posto dietro il microfono di questa band. Il concept che sostiene questo “The Eyes of Power” è la guerra tra Romani e Persiani, e le loro relazioni nel periodo 224 – 630 d.C. Un concept dunque molto ricercato, con alle spalle studi ed approfondimenti, in modo da poter inquadrare ala perfezione il periodo storico. Ovviamente, tutto ciò si riflette nella musica: il nuovo disco suona orientaleggiante e neoclassico, una sorta di Malmsteen meets Royal Hunt, con un tocco di medio oriente in più. Il mio amico e capo Graz godrà nell’ascoltare un prodotto che sembra uscito da una camera temporale, essendo questo tipo di metal tipico degli anni ’80; una proposta quindi affascinante, per quanto un filino fuori contesto in una scena musicale che conta tanto, forse troppo, su potenza, effetti speciali, produzioni iper-pompate. Qui, invece la produzione è volutamente “raw”, e la cosa è espressamente indicata nel foglio informativo che accompagna il dischetto: batterie non quantizzate, suono non compresso, un uso minimo del triggering su cassa e rullante, ed il risultato si sente. Ora, può piacere o non piacere, ma se amate questo genere di musica, sappiate che i Signum Regis non hanno nulla da invidiare a nessuno. Pezzi forti dell’album: “Dura Europos”, “One Fatal Enterprise”, “Destroyers of the World”. Belli I suoni di basso, crudi e ben davanti, peccato per la voce di Goran, che se avesse usufruito di un filo di effetto in più si sarebbe meglio incastrata con il resto della band, dando vita ad un prodotto forse un pò più omogeneo e godibile.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.