Dopo il più che deludente "Coito Ergo Sum", album del 2008 che ci aveva consegnato ormai dei Prophilax enormemente cresciuti a livello tecnico (anzi, pure troppo) ma "cotti" dal punto di vista del songwriting, ci voleva l'album del ventennale per tornare allo spirito dei vecchi demo e cd; è infatti un vero piacere riscoprire brani leggendari come "Traves", "Cagatone Joe è Tornato" o "Pompotron", per l'occasione cantata da una ragazza, risuonati e decisamente ammordernati rispetto alle loro versioni originarie di quasi 20 anni fa; certo che essendo abituati ad ascoltarli per una vita in un certo modo può far strano questo cambiamento, ma in ogni caso l'operazione di rivisitazione è quasi sempre compiuta con successo dalla band di Fabio Pinci e, specialmente chi è cresciuto con loro negli anni '90, potrà essere decisamente soddisfatto da "Vent'Anni di Analità".

Gli unici momenti deboli sono rappresentati da "No Seg", decisamente rovinata da effetti discutibili e comunque sorvolabile nella loro discografia, ed i due inediti "M'arrazzo cor Trans", ovviamente dedicata all'ex governatore della Regione Lazio, e l'autocelebrativa "E Stamo Ancora Qua", due brani che impallidiscono per pochezza compositiva, mancanza di inventiva e divertimento rispetto alle controparti dell'epoca, quando la band senza dubbio era fatta di adolescenti assai discutibili sotto il punto di vista dell'abilità con gli strumenti ma sapeva comporre canzoni coinvolgenti e divertenti, come se l'arricchimento tecnico avesse inaridito la vena artistica dei Prophilax.

Tornando al disco in questione, la scaletta poteva essere variata un po' per non proporre sempre gli stessi tormentoni, come le immancabili "Analità" e"Dora Daccela Ancora" mentre più che gradito è l'inserimento della splendida ballad "Pajarulo", "Voci dall'Oltrechiavica" e di "Condoglianze", pezzo eseguito al tempo dal progetto parallelo Pizza e Fichi.
Pur lamentandoci dell'assenza di brani come "Preda del Raptus Anale", "Ceppa Secca", "Gibbo e l'Esofago", e magari anche qualcosa del sottovalutato "Under Cool" come "Fuori dalle Palle" o "Marino Sumo", non possiamo che gioire di fronte al ripescaggio di "La Megaceppa Sorgerà", primo vero anthem della band presente nel primo demo del 1991 "Voci dall'Oltrechiavica", e di "Viaggio nella Dimensione Anale", presente proprio su "Under Cool" col nome di "Chiavicheide": ovviamente sono scomparse le imitazioni di Andrea Roncato e Celentano (che pure col tempo abbiamo imparato ad amare) ma sostanzialmente nulla o molto poco è cambiato e siamo lieti che un pezzo di quel valore sia stato finalmente riproposto.

Da segnalare che l'album si snoda lungo 14 intro in cui si possono sentire i vari componenti del presente e del passato ripercorrere i 20 anni di vita della band tramite le solite scenette; non nascondo l'emozione nel risentire la mitica voce di Enrico Pallazzo, vero mattatore di queste introduzioni e delle gag più riuscite del leggendario "Il Signore delle Fogne" del 1993.

Un disco che rappresenta un omaggio ai fans che sono sempre qui dopo 20 anni di carriera, sicuramente maggiormente apprezzabile dalla "vecchia guardia" ma decisamente valido anche per le nuove schiere, acquisite con l'uscita degli ultimi 2 dischi o col boom degli mp3 liberamente scaricabili dal loro sito.

Per chi invece, come me, considera unicamente i veri Prophilax come "Pinci/Ceppaflex - Piccinini/Cloakas - Romanazzo/Nerkios - Pallazzo/Fognex e Morgantini/Chiavator", questo "Vent'Anni di Analità" assume il nostalgico valore aggiunto del ripercorrere con la mente una adolescenza ormai vissuta e troppo in fretta consumata.