Copertina 7

Info

Anno di uscita:2009
Durata:46 min.
Etichetta:Lion Music

Tracklist

  1. SOMETHING MORE
  2. OUT OF THESE STREETS
  3. STAND AND THINK
  4. MASQUERADE
  5. FADE AWAY
  6. MACHINE
  7. DIALOG (ACT I – ACT II – ACT III)

Line up

  • Markku Kuikka: vocals
  • Sami Saarinen: guitars
  • Jukka Karinen: keyboards
  • Eero Pakkanen: bass
  • Rolf Pilve: drums

Voto medio utenti

Primo full length per i finlandesi Status Minor, prog metal band di belle speranze. Due demotapes davvero ottimi erano già circolati nell'underground virtuale, laddove una volta si andava avanti a cassettine... Bando alla nostalgia, e tuffiamoci in questo nuovo "Dialog"!

Il cd suona dannatamente bene, e ci presenta una band potente e molto incentrata su ritmiche "grosse", ricordano molto i Symphony X per le sonorità delle chitarre, e per i tempi serrati ("Fade Away" su tutte). La voce dell'ottimo Markku ha invece una timbrica generalmente più pulita di Russell Allen, anche se le influenze rimangono non molto distanti da quelle dei suoi compagni di avventure.

Molto interessante e coinvolgente sin dall'inizio, il cd dà il meglio di sé nella prog metal track "Out of These Streets", e nella melodica "Stand and Think", che in breve ci sanno presentare le due anime della band, quella prettamente tecnica, e quella più attenta al lato melodico e catchy.
Il problema, con dischi come questo, è come sempre riuscire a trovare un qualsivoglia barlume di originalità; per carità, parliamo di prog metal, e di una band che sa decisamente come suonarlo; il cd è ottimamente prodotto, peraltro, quindi i suoni sono cristallini e godibilissimi, ma, come spesso accade, si sente da lontano l'aria familiare di mille altri albums già ascoltati... come se, al primo minuto, sapessi già cosa ti aspetta nei restanti 45...e poi, quando ti accorgi che non avevi sbagliato, un pò ci resti male.

Ciò non toglie che il cd sia molto piacevole, compresa la morbida "Masquerade" e la lunga e intricatissima suite finale in tre atti "Dialog", che per inciso è sicuramente il brano più puramente progressive del lotto.

Insomma, un buon album prog metal. Non un capolavoro imprescindibile, ma di certo un'opera che merita rispetto e che si fa ascoltare con piacere.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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