Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:50 min.
Etichetta:Orion’s Belt Records
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. 200X
  2. MIRROR
  3. NICE TRIP
  4. VOICES
  5. DR. BARYTONE
  6. REVELATIONS
  7. ARGONAUT’S DANCE
  8. INSECTS
  9. INSEXTS
  10. SO WOUNDED
  11. W.D.S.
  12. GENERATION XXX
  13. ANOIA
  14. EVALUATION

Line up

  • William Costello: vocals
  • Kostas Ladopoulos: guitars, buzuki, backing vocals, effects
  • Filippo Capursi: drums
  • Vieri Pestelli: bass

Voto medio utenti

Quali sono le caratteristiche fondamentali per rendere veramente efficace un disco di “metal moderno” nell’anno 2009? Direi potenza, dinamismo, volubilità e vocazione. Manca qualcosa? Beh, sì, la personalità, ed è questa la cosa veramente rara da reperire. Ebbene, in “Evaluation” troverete tutte le essenziali qualità specifiche appena elencate, compresi vividi scampoli di quell’originalità divenuta un’autentica chimera in un rock-rama dove tutto sembra già stato sperimentato e in cui la vera sfida è quella di rileggere con intelligenza e temperamento la mole di “influssi” esterni che verosimilmente hanno contraddistinto “l’educazione” musicale di chi decide di farne parte.
Anche gli 81db dimostrano di avere le loro “brave” influenze, sintetizzabili (poiché l’impressione è che di musica, per ottenere un effetto così ricco di suggestioni, ne abbiano davvero ascoltata molta!) nei nomi autorevoli di System Of A Down, Tool e Metallica, ma la creatività e l’acume compositivo che incorporano ai precetti mutuati da tali fonti d’ispirazione sono sufficientemente evidenti e prepotenti da rendere il quadro complessivo sempre piuttosto fresco, intenso e coinvolgente, mettendolo al riparo da eccessivi deja-vu.
Convulsi, cangianti, vibranti e drammatici, nonché dotati al contempo di un notevole impatto melodico, i pezzi del gruppo italo-greco-americano (il cantante ha origini statunitensi e il chitarrista ha palesi discendenze elleniche!), fluiscono con forza espressiva ed adeguato eclettismo, alimentati dal rock, dal (nu & “old”) metal, dal grunge e dalla musica folk, in un continuo alternarsi di “visioni” sonore, amalgamate con gusto e consistenza, da considerare come il risultato di una ricerca approfondita nello studio delle diverse strutture.
Insomma, nei cinquanta minuti del disco, ci sono istinto e ragione, cultura e attitudine, tecnica e passionalità, inquietudine e rabbia, pilotati da una voce carismatica, da una chitarra groovy, penetrante e iridescente e da una ritmica nervosa ed estrosa, sempre pronta ad assecondare la “saggia” instabilità delle linee armoniche.
In un contesto del genere, è abbastanza difficile fornire annotazioni “precise” sulle canzoni e tuttavia non voglio sottrarmi all’impegno, offrendo una parziale e soggettiva esposizione di sensazioni provate durante l’ascolto, che riferiscono di strisciante tormento e subdola capacità traente per “Mirror”, ”Anoia” e per la title-track, laddove rivelano schegge di schizofrenia in “Nice trip” e “Voices”, in cui si manifestano anche fascinosi aromi orientali, i quali ritornano nella mantrica “Argonaut’s dance”, che ipnotizza e seduce con i suoi particolari passaggi acustici e le sue percussioni tribali.
C’è ancora spazio per la furia e la follia trasmesse da ”Dr. Barytone” e ”Insexts”, mentre per “Revelations”, ”So wounded” e per ”Generation xxx” (maggiormente “psicotica”, a dire la verità) si devono menzionare pulsazioni “metalliche” e cospicua tensione emotiva.
Alla fine rimane la consapevolezza di un ottimo lavoro, un debutto sulla lunga distanza per di più, che, per il momento, merita di attivare i “sensori” dell’attenzione di tutti i sostenitori dell’alternative music e del cosiddetto crossover, e per il futuro potrebbe, con l’ulteriore incremento della maturità, consegnare al “genere” un gruppo davvero “superiore”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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