Copertina 4

Info

Anno di uscita:2017
Durata:47 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. DEATH'S STING
  2. THE HEARTBLEED BUG
  3. LEGENDARY
  4. DARK METAMORPHOSIS
  5. A LINK TO THE PAST
  6. ANCHOR STONE (OF THE WORLD)
  7. MANIPULATE FEAR
  8. FORCE OF NATURE
  9. KING'S FALL
  10. NIGHTTAKER
  11. DAYBREAKER
  12. NIGHTTAKER (LIVE)

Line up

  • Roger Sjunnesson: guitars, keyboards
  • Richard Sjunnesson: vocals (harsh)
  • Henric Carlsson: bass
  • Richard Schill: drums
  • Jonathan Thorpenberg: vocals(clean), guitars

Voto medio utenti

Dopo un anno dall'uscita di "Lust and Loathing" ecco nuovamente i fratelli Sjunnesson che bussano alla porta con questo "And the Battle Royale", quarto album della loro creatura The Unguided, licenziato ancora da Napalm Records.
Costanza e determinazione sono certamente virtù apprezzabili in una persona ed ancora di più in un musicista ma, di pari passo, esse dovrebbero essere accompagnate dall'onestà (soprattutto verso sè stessi) di rendersi conto quando la propria proposta è palesemente inadeguata allo scopo che si prefigge.

E qui cade tutto il castello dei ragazzi di Falkenberg che proseguono imperterriti il proprio cammino riproponendo nuovamente la formula già sperimentata con diciamo "fortune alterne" nei precedenti tre lavori.
E' inutile fare un'analisi track by track di questo album: la struttura di ogni brano si ripete perfettamente identica nel successivo, abbiamo un'intro fintamente aggressiva condita da tanto di harsh vocals -perchè bisogna in qualche modo giustificare il fatto che nel proprio sito ci sia scritto "ehi, noi suoniamo modern melodic death"- seguita o meglio affogata da tonnellate di synth e tastiere che preludono ad un ritornello più ruffiano di un politico ovviamente cantato in clean.

Non mancano logicamente, per accattivarsi le simpatie dei tanti fanatici del metalcore, numerosi breakdown che -lungi dal generare pathos o quantomeno aspettativa- non fanno altro che ingenerare oltre a tutto il resto una fastidiosa sensazione di già sentito.
A tutto questo si aggiunge un songwriting che definire dozzinale è un eufemismo ed abbiamo il quadro completo.
Detto fuori dai denti: la cosa migliore di "And the Battle Royale" è l'artwork, sebbene più adatto ad un album power che ad una proposta teoricamente di derivazione death metal.

Credo che, tirando le somme, questo album sia indicatissimo per gli adolescenti che vogliano impressionare gli amici digiuni di musica estrema, sostenendo di ascoltare death metal; a tutti gli ascoltatori più navigati che amano ascoltare DAVVERO del melodic death ben fatto consiglio di investire altrove il proprio denaro (ed il proprio tempo).
Io vi ho avvertito, ascoltate e fatevi un'idea:

The Unguided - "The Heartbleed Bug"



Recensione a cura di Alessandro Zaina

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 14 dic 2017 alle 14:27

asd

Inserito il 01 dic 2017 alle 01:58

ho fatto partire il pezzo nel player... NON FATELO! Chemmerda...

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