Disarmonia Mundi (Ettore Rigotti)

Autori di quel gran bel disco che è “Fragments Of D-Generation”, i Disarmonia Mundi si mettono a nudo per bocca del loro leader Ettore Rigotti, chitarrista, batterista e tastierista. Gli argomenti trattati sono molti, tra cui soprattutto quelli inerenti le voci circolate sulla band (frutto ovviamente d’invidia) a seguito del loro connubio con Bjorne “Speed” Strid, ed il nostro non si risparmia.

Col nuovo disco avete alquanto modificato la vostra proposta musicale. Quali sono le ragioni di questo cambiamento?
“ In realtà, se ci fai attenzione, la nostra proposta muta all'interno degli stessi dischi: E' difficile trovare 2 canzoni simili tra loro sia in “Nebularium” che in “Fragments Of D-Generation”. Quindi direi che il nostro stile è in continua evoluzione da un pezzo all'altro. Sicuramente però Fragments è più diretto, e le canzoni al suo interno sono più brevi. Questo perchè mi ero accorto che se Nebularium aveva un buon impatto su disco, la stessa cosa non valeva per il discorso live. Sono partito proprio da questo punto per creare un album che fosse adatto ad essere riproposto dal vivo. Sicuramente il prossimo album sarà ancora diverso!”

Molto s'è discusso dell'opportunità di reclutare un vocal sessionist, per famoso e bravo che potesse essere, quale Bjorne "Speed" Strid. Da un lato s'è detto che in fondo in Italia ci sono singers bravi quanto Strid e dall'altro s'è criticata la scelta di ricorrere ad un sessionist in luogo di reclutare un vero e proprio cantante come membro effettivo, per avviare un progetto di lungo corso. E c'è anche chi l'ha vista come una mossa commerciale per attirare i fans dei Soilwork. Quali sono le vostre considerazioni a riguardo e come siete venuti in contatto con Strid?
“ A me non interessa molto cosa si dice in giro, infondo il progetto è mio, le soddisfazioni pure, quindi non devo rendere conto a nessuno per le mie scelte. Speed mi ha aiutato in un momento difficile, e a parte questo suo aiuto per poter realizzare un album che era ormai pronto, si è integrato realmente nella band, e in futuro ci sarà ancora, anche se marginalmente. Con lui si è trovato un feeling e a parte i DM ci sono altri side project in ballo. Ovvio che la sua presenza non ci farà passare completamente inosservati, ma da qui a vederla come una mossa commerciale ce ne vuole. Purtroppo, soprattutto per lui, i Soilwork non sono ancora una realtà così commerciale: fanno fatica a campare loro stessi, figurati noi ahahah.
Siamo entrati in contatto con lui dopo che aveva firmato il nostro guestbook dicendo di aver sentito un nostro pezzo di Nebularium. Da quel momento siamo rimasti in contatto per mesi, e dopo avergli fatto arrivare il nostro nuovo materiale si è deciso insieme in un primo tempo di collaborare e, quando rimasi senza cantante, di fargli cantare tutto l'album.”

La vostra storia è un po' la storia dei paragoni che vi sono stati affibbiati. Col primo disco si era parlato degli Opeth italici, adesso si è passati all'ovvio paragone con i Soilwork. Quale dei due vi solletica di più? E soprattutto come vivete questa situazione di riferirsi ai Disarmonia Mundi sempre e comunque come ad una realtà in un qualche modo derivativa?
“Penso che ormai sia impossibile mettersi a suonare musica estrema ma melodica con cantato in scream e pulito, senza risultare derivativi. A questo punto direi che qualsiasi uscita power o black sarebbe da bocciare in partenza! E invece no, se c'è ancora spazio per quei generi, figurati per il nostro, che incorpora a sua volta molti sottogeneri e ha sicuramente sbocchi creativi maggiori. La composizione è poi una cosa naturale, non puoi forzarla: devo dire che Nebularium è un album che ho composto più di 4 anni fa, mentre Fragments include materiale molto più recente. Il creare canzoni è strettamente correlato allo stato d'animo del momento, a come è fatta la persona in quel periodo. Forse in Nebularium vivevo un periodo più cupo e introspettivo, mentre durante la composizione di Fragments eravamo tutti più energici e determinati. Questo vuol dire molto. Anche per questo non sappiamo cosa aspettarci dal prossimo album.”

Il nuovo disco ha un paio di caratteristiche che valgono a differenziarvi dallo scomodo paragone con la band originaria di Bjorne "Speed" Strid, ovvero una melodia che, a mio parere, è tipicamente italiana; un modo di intendere la melodia che è tipico della canzonetta italiana e che è proprio tanto di Toto Cutugno quanto degli Undertakers. So che sembra un paradosso, ma la mia esperienza mi dice questo e sono fermamente convinto che l'identità culturale valga a rendere in un certo qual senso unico il sound. L'altra caratteristica è dovuta agli inserti elettronici che danno un flavour modernista alle composizioni. Vi riconoscete in queste caratteristiche o pensate che ve ne siano di ulteriori atte a differenziarvi dallo stereotipo "melodic death/thrash"?
“ Si la penso come te. Dietro le nostre radici melodeath sento che le melodie si sviluppano in una direzione tipicamente italiana e molto diverse da quelle dei gruppi nordici. Questo dimostra come si possa essere influenzati anche da tutte quelle canzoni che, anche se non metal, hanno fatto parte magari della nostra infanzia. Per quanto riguarda le tastiere, non amo infarcire le canzoni con synth troppo invadenti; preferisco adattare suoni o effetti per completare armonicamente un passaggio, ma la maggior parte delle volte quasi non ti rendi conto di ascoltare anche una tastiera nell'impasto del mix. O meglio, accade solo in determinati punti d'ascolto o in cuffia, magari neanche a tutti gli ascolti, solo quando ci fai attenzione. Penso che un utilizzo delle keys di questo tipo renda il prodotto più intrigante, e sicuramente lo rendo più longevo.”

Il nuovo disco è in gran parte giocato su dinamiche movimentate, le quali creano un bel contrasto con la melodia. Ciò lascia intravedere una capacità compositiva davvero buona. Tuttavia con "Fragments Of D-Generation" il sound è più asciutto e meno complesso rispetto all'esordio "Nebularium". A cosa è dovuto questo bisogno di suonare più "ordinario" e di impatto?
“ Come dicevo, è dovuto al fatto che Nebularium, a causa della sua struttura complessa, è ostico da presentare in ambito live. In quell’album si arrivava ad ascoltare anche oltre 10 cambi tempo in una sola canzone, cosa improponibile dal vivo. Quindi la prima cosa che ho fatto componendo Fragments è stata eliminare questi cambi tempo. Cambiando lo scheletro, di conseguenza tutto ciò che viene creato sopra di esso segue la forma dello stesso... è un po' come prendere lo scheletro di un Brontosauro e ricostruirci sopra l'animale, e poi fare la stessa cosa con un Triceratopo... il risultato finale non può essere uguale, anche se l'archeologo è lo stesso...ma che cazzo sto dicendo???”

Un notevole aiuto all'impatto è stato fornito dall'ottima produzione. È stato difficile ottenere un suono così potente e cristallino?

“ Beh si è stato un lungo lavoro. Non avendo a disposizione strumenti e locali all'avanguardia per registrare un album come si deve, ho dovuto impiegare molto tempo per raggiungere i risultati che hai sentito. Ma ne è valsa la pena! Preferisco sputare un po' più sangue ma essere l'artefice anche della registrazione e della produzione. Questo rende tuo il disco che stai facendo al 100 %.”

Che responsi sta avendo il disco? E quanto incide secondo voi su questi responsi il fatto di avere firmato con un'etichetta come la Scarlet Records?
“ La critica è stata in generale molto buona, e siamo molto soddisfatti. Per quanto riguarda le vendite non ti so ancora dire nulla. Faremo i conti quest'autunno, ma è ovvio che la promozione dell'etichetta discografica è ciò che conta di più. Per uscire veramente dall'underground ci vuole un'etichetta che investa molto su di te, e fino a quando una di queste etichettone non ti sceglie come eletto, c'è poco da fare, puoi essere bravo quanto vuoi, ma continui a rimanere nell'anonimato per i più.”

Il concept lirico dell'album che argomenti tratta?

“A questa domanda ti risponde direttamente Claudio Ravinale, autore delle lyrics e delle backing vocals.
Claudio: senza entrare troppo nei dettagli posso dirti che i testi di Fragments hanno una sorta di filo conduttore che li lega ad una tematica di base che, come si può intuire dal titolo del disco stesso, non è altro che lo stato di completa degenerazione in cui versa la razza umana. Ogni canzone quindi, pur mantenendo un'identità propria, fa parte di una sorta di mosaico il cui tema è tutt'altro che rassicurante... d'altronde per la maggior parte dei testi mi sono ispirato a fatti di cronaca realmente accaduti e come ben saprai di orrori ben assortiti i media ce ne propongono in discreta quantità durante l'intero arco della giornata. Non sono comunque testi troppo espliciti, anzi, mi sforzo di scrivere in maniera più astratta possibile in modo da lasciare parecchio spazio all'interpretazione di chiunque abbia voglia di buttare del tempo per addentrarsi un po' più a fondo nei contenuti dell'album.”

È d'obbligo chiedervi se avete già idee circa una futura release. Pensate che eventuali cambiamenti dipenderanno dai consensi ottenuti dal nuovo disco?
“ Sto già componendo il nuovo disco e, indipendentemente dai consensi ottenuti, sarà un nuovo capitolo, distinto dai precedenti. Il fattore consensi (e quindi vendite) invece influirà molto sul budget che ci sarà dato per il prossimo disco. Maggiore è il budget, migliore sarà il disco. Purtroppo funziona così!”

Come si svolgerà l'attività live soprattutto in relazione alle vocals? Sarà possibile vedere Strid on stage con i Disarmonia Mundi?
“ Beh sarà possibile solo quando suoneremo di spalla a Soilwork o Terror 2000. Bjorne per ovvi motivi non avrebbe mai il tempo di venire in tour anche con noi!!! Però sarebbe divertente vedere 2 bestioni come Claudio e Speed scambiarsi romantici growls sul palco ahahaha.
Quindi nella maggior parte degli shows al fianco di Claudio ci sarà un altro cantante, molto probabilmente Benny, il cantante di Nebularium, problemi di tempo e lavoro permettendo.”

Quali sono le vostre passioni extra-musicali e in che modo influenzano la vostra musica?
“Purtroppo non ho più molte passioni... Una volta c'erano lo skate, l'alcol, l'ascoltare musica, le costine, le gite... insomma le cose che facevi da studente.
Ora ci sono solo lo studio, i Disarmonia e l'alcol. Ah si, dimenticavo, ogni tanto guardo un film...Altro che droga, sesso e rock!”

Chiudete pure come volete e fate un saluto ai lettori di eutk!
“Grazie ragazzi, tra poco esce il nostro sito nuovo e sarà una bomba! Visitatelo a www.disarmoniamundi.com, scaricate qualcosa di nostro e se vi piace lasciateci un commento sul guest; se invece vi fa schifo, a maggior ragione insultateci sul guest. Statemi metallici!"

Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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