DeWolff: “less is more” (Pablo Van De Poel, vocals)

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Gruppo:DeWolff

I DeWolff sono tra gli alfieri più credibili dell’ondata rétro-rock degli ultimi anni, eppure stentano a emergere, nonostante un curriculum di tutto rispetto frutto di costanza, talento e capacità ben oltre la media. “Tascam Tapes” è una scommessa (vinta, ndr) se rapportata al passato più recente della band, ma lasciamo che sia la band stessa a parlarcene…

Se “Thrust” era un album caldo, minuzioso negli arrangiamenti e quasi progressivo, “Tascam Tapes” suona grezzo, essenziale e lo-fi: come mai un cambio di rotta così deciso?
È vero, “Tascam Tapes” suona in maniera totalmente differente da “Thrust”. La ragione principale è che quest’album è stato scritto e registrato durante il nostro tour europeo del 2018. Abbiamo inciso le canzoni con un registratore a cassette, nel nostro van, nei backstage e nelle camere d’albergo utilizzando risorse limitate e strumentazione minima. Dato che non potevamo usare drumkit o ingombranti organi Hammond, abbiamo dovuto pensare a una soluzione e abbiamo optato per una batteria campionata e un sintetizzatore. Questo ha influito molto sulla scrittura che in queste condizioni era totalmente al di fuori della nostra “comfort zone”.
Avevate già del materiale o “Tascam Tapes” è nato semplicemente da delle jam?
Non avevamo nulla di pronto prima di andare in tour. L’unica cosa che avevamo verificato era il funzionamento del sistema di registrazione, e suonava bene, anzi benissimo. Eravamo pronti a registrare qualcosa già il primo giorno ma poi il registratore a cassette si è rotto. Al primo giorno! Fortunatamente siamo riusciti a ripararlo con degli stuzzicadenti e degli elastici. La maggior parte delle canzoni è nata da jam con i nostri strumenti portatili. Dato che il processo era molto frammentario - diviso tra soundcheck, show e viaggi - abbiamo dovuto prendere decisioni velocemente senza curare troppo i minimi dettagli e questo aspetto dà all’album un’impronta particolare. Pensa che “It Ain’t Easy” è stata scritta e registrata in 20 minuti in una sola take prima di arrivare nella venue del concerto!
Potete dirci qualcosa di più sulla strumentazione utilizzata?
Per le batterie abbiamo utilizzato un Akai MPX16 con dei loop funky/soul provenienti dalla vecchia collezione di dischi di Luka. Robin ha usato un synth Roland Jupiter e io entravo direttamente nel registratore Tascam con la mia chitarra.
Niente organo Hammond e batterie campionate: è questo il futuro dei DeWolff?
Assolutamente no! Si è trattato solo di un esperimento venuto bene. E finora è piaciuto molto, per cui siamo contenti di aver rischiato. Siamo cresciuti come compositori e come musicisti, per cui faremo tesoro di questa esperienza per i prossimi album. Detto questo, amiamo troppo i nostri strumenti vintage per abbandonarli!
Ho apprezzato molto la campagna YouTube che avete fatto per lanciare “Tascam Tapes”: di chi è stata l’idea?
Grazie! È una cosa che abbiamo sviluppato con il nostro amico Christiaan Kanis, un talentuoso regista olandese.
Che opinione avete della scena comunemente chiamata “rétro-rock”? Pensate che i DeWolff ne facciano parte?
La gente dà i nomi che vuole, ma io preferisco chiamarlo “classic rock”. Ma è comunque più di così perché siamo influenzati anche da artisti contemporanei, dal soul e dal country. Penso che sia positivo che giovani musicisti portino la migliore musica del ventesimo secolo nel ventunesimo secolo. Apprezzo molto gli artisti influenzati dagli Anni Sessanta e Settanta che riescono a dare un’impronta contemporanea alla propria musica. Della serie, “fatti ispirare ma sii originale”.
Cosa pensate della scena rock olandese? Ci sono band che suggerireste a dei nuovi ascoltatori?
La scena olandese è molto attiva in questo momento. E se questo tema ti appassiona ti consiglio la compilation “Electrosaurus: 21st century heavy blues, rare grooves & sounds from the Netherlands”. Si tratta di una compilation di brani registrati da alcune band nei nostri studi di registrazione. Ad Aprile uscirà un secondo volume con Dawn Brothers, The Grand East, Joan Franka, Mitch Rivers, Boogie Monster e molti altri.
Siete spesso in tour e so che amate esibirvi dal vivo: quali sono i programmi per i prossimi mesi?
Saremo in tour in Francia e Spagna in Febbraio, poi andremo in Germania, Austria, Ungheria e Repubblica Ceca in Marzo. Successivamente, in Aprile, saremo in Olanda prima della stagione dei festival estivi, che saranno parecchi!
Intervista a cura di Gabriele Marangoni

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