Electrocution: il growl non è per tutti (Mick Montaguti, vocals)

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Non è un segreto, per il sottoscritto il debutto degli Electrocution "Inside the Unreal", datato ahimè 1993, è un capolavoro del death metal mondiale, una pietra miliare.
Purtroppo non è un segreto nemmeno che il loro ritorno "Metaphysincarnation" del 2014 mi abbia lasciato piuttosto freddo, a causa di una svolta stilistica troppo moderna per i miei gusti ed un growl troppo urbano, lontano da quello bestiale di tanti anni prima.
Quale migliore occasione per chiarire tutto ciò e parlarne con il protagonista Mick Montaguti? Growl, i Death, il nuovo album e tanto altro ancora in questa bella e ricca intervista con i seminali Electrocution.

Ciao Mick e grazie per il tempo che ci concedi. Facciamo un piccolo passo indietro, anche dovuto al fatto che non ci siamo “sentiti” dopo l’uscita di “Metaphisincarnation”. Dopo circa 20 anni di assenza dalle scene tornano gli Electrocution, peraltro con ¾ della formazione storica: da cosa nacque questo desiderio di reunion dopo tutto questo tempo e, alla luce del tempo trascorso da allora, volgendo lo sguardo indietro sei soddisfatto, lo avresti fatto prima o era quello il momento giusto, e se sì per quale motivo?
Dopo la ristampa di Inside the unreal, Alex ed io ci siamo resi conto di aver voglia di scrivere cose nuove, così abbiamo cercato in tutti i modi di coinvolgere gli altri in un nuovo lavoro. L'idea era quella di fare un album in studio fine a sé stesso senza dare seguito a concerti. Quasi tutti si dissero entusiasti della cosa. Purtroppo Luca aveva abbandonato la batteria già da un po’, per cui dovemmo cercare un nuovo batterista. La cosa non fu semplice, ma finalmente trovammo Vellacifer, una macchina da guerra! Sinceramente non so se fosse quello il momento giusto per rimettere in piedi la band, ma di sicuro ne avevo una gran voglia già da un po’ di tempo. Credo che non avrei mai dovuto abbandonare la band, non dovevamo scioglierci!

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Purtroppo, per un motivo o per l’altro, di 3 che eravate di “Inside the Unreal” sei rimasto solo tu. Prima Max, poi Alex non sono più in lineup attualmente. Cosa è accaduto? E come mai, al tempo, Luca non ha partecipato?
Come dicevo, Luca aveva già smesso con la batteria e non aveva la benché minima intenzione di riprendere. Aveva proprio deciso di abbandonare totalmente l'ambito musicale. A mio avviso una grossa perdita per il metal italiano! Per quanto riguarda Max e Alex invece la questione diversa. Max essendo molto impegnato con il lavoro e la famiglia non poteva comunque continuare dal punto di vista live. Alex invece trovandosi dall'altra parte dell'oceano non poteva certo seguirci sul palco. Per cui, d'accordo con entrambi, ho cercato dei musicisti che potessero accompagnare la band live. Pian piano la formazione è cambiata nel corso di questi ultimi 3 anni, fino a raggiungere la stabilità odierna con la formazione attuale.
Torniamo a “Metaphisincarnation” per un attimo. Non ti nascondo che non rimasi colpito in maniera particolarmente favorevole, ma d’altronde avevo aspettative molto alte. In particolar modo il tuo growl non mi entusiasmò affatto, trovandolo troppo “urbano” (alla roots bloody roots) e così distante da quello ferale di Inside. Cosa ne pensi di questo e, in generale, ti chiediamo se sei soddisfatto di quel disco e come è stato accolto il ritorno degli Electrocution sulle scene.
Beh ti dico che dell'album in generale sono abbastanza soddisfatto. Alex ha composto dei brani notevoli. Ciò che mi fa dire “abbastanza” invece di “molto” è il fatto che, effettivamente, il mio growl non è uscito come avrei voluto. Devo ammettere però che è una questione di gusti. Ho notato infatti che a molti hanno apprezzato la mia voce su Metaphisincarnation anche se io non sono tra questi, hahaha. Come te infatti io apprezzo più un growl come quello di Inside, anche se meno dinamico. Mediamente comunque, l'album è piaciuto parecchio. Il nostro ritorno è avvenuto un po’ in sordina, per cui molti stanno scoprendo solo ultimamente che siamo ritornati in scena. Infine devo ammettere, con orgoglio, che in nuovo pubblico ci sta accogliendo molto bene.

E, sempre a proposito del tuo growl, trovo invece che sia tornato “quello di un tempo” sulla bellissima cover dei Death “Flattening of Emotions” che avete rilasciato poco tempo fa… come mai questa decisione? E, già che ci siamo, come mai hai “abbandonato” la chitarra?
Sì, infatti devo dire che sulle nuove registrazioni ho ritrovato la voce che piace a me, anzi, meglio che il growl di Inside The Unreal, perché ho aggiunto dinamicità. La chitarra ho dovuto abbandonarla perché non ho più il tempo di esercitarmi. Neil Grotti ha preso il testimone delle mie ritmiche. Devo dire però di aver fatto un salto di qualità, perché Neil non è solo strepitoso sulle ritmiche e un grande compositore e se la cava bene anche con gli assoli. In ogni caso continuo a suonarla per comporre. Nel prossimo album ci sarà nuovamente anche il mio zampino compositivo.
Terminiamo il discorso sulla lineup con la presentazione dei nuovi membri e sui metodi adoperati oggi per reclutare forze fresche in una band. Tu che sei un veterano della scena, quanto questa è cambiata specialmente con l’esplosione di internet, youtube, spotify, facebook ecc ecc? Era meglio prima o è meglio adesso?
Alla batteria abbiamo sempre Vellacifer, già presente su Metaphysincarnation. Come già accennato, Neil Grotti ha preso il mio posto alla chitarra. Alessio Terzi alla seconda chitarra si occupa principalmente delle soliste, è giovanissimo ed ha una preparazione classica. Sostituire Alex è un'impresa non da poco, ma credo le capacità di Alessio sapranno dare un ottimo colore agli assoli dei nuovi brani. Al basso c’è Mat Lehmann, già più volte acclamato da pubblico e critica. Suona spesso con il sei corde fretless. Questo darà sicuramente un’impronta gustosa al nuovo album.
Non è possibile dire in assoluto, a mio avviso, se sia meglio oggi piuttosto che allora. In realtà ci sono dei vantaggi e degli svantaggi sia oggi che allora. Diciamo che oggi mi trovo benissimo con il web e le tecnologie che aiutano veramente tanto a far circolare la musica. Anche se da un lato le stesse tecnologie hanno creato la crisi del mercato che viviamo. Rimango però convinto che questa evoluzione tecnologica non sia altro che l’ennesimo cambiamento, come ce ne sono stati tanti nella storia, quindi bisognerebbe semplicemente cavalcarla e cercare di dominarla. Chi rimane indietro è perduto. Grazie ad un annuncio su fb abbiamo trovato Alessio. Grazie ad internet riusciamo a spedire la nostra musica ovunque istantaneamente. Grazie alla rete abbiamo potuto fare Metaphysincarnation, con Alex a Los Angeles.
A proposito di internet. Ci trovate su:
Facebook - https://www.facebook.com/Electrocution.band
YouTube - https://www.youtube.com/channel/UCy8x_aonHhG5vOXG6CmSoFg
Instagram - https://www.instagram.com/electrocutionofficial
Negozio on line - http://electrocution.bigcartel.com
e presto avremo anche il sito ufficiale.
Sappiamo che, a proposito del passato, uscirà una nuova edizione di Inside the Unreal, dopo la ristampa di 5 anni fa per GoreGorecords, a cosa è dovuta e che differenze troveremo?
Dark Symphonies (USA) ci chiedeva già da molto tempo di ristampare ITU, ma non potevamo. Finalmente abbiamo trovato un buon accordo tra noi e le etichette e, finalmente si farà la terza edizione. Si tratta di un cd doppio che uscirà per Dark Symphonies. Si manterrà il più possibile tutto come nella prima stampa. Ted tiene moltissimo a tutto questo ed ha insistito per inserire anche i testi, che non sono mai stati pubblicati. Inoltre, nel CD 2 saranno presenti i brani dei 3 demo tape e i quattro brani dei 7’’ che uscirono nel 1994. Il doppio CD dovrebbe uscire questo autunno e probabilmente, più avanti, ne uscirà anche una versione in vinile.

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A proposito di differenze, anche il nuovo disco è in lavorazione. Già che il tuo growl ha avuto una modifica, anche il songwriting ci porterà qualcosa di nuovo o le sonorità saranno in linea con quel disco? Per quando possiamo aspettarcelo?
Se tutto va secondo i piani, l'uscita è prevista per la primavera del 2018. I nuovi brani sono sicuramente più oldschool di quanto non fosse Metaphysincarnation. Ci siamo resi conto di stare tornando indietro.
Neil ed io stiamo trovando una buona sinergia compositiva. Dopo i primi brani che si sono sviluppati lentamente, stiamo prendendo un buon ritmo e le ispirazioni giungono sempre più intensamente. Non avevamo deciso a priori la piega esatta da dare a questo nuovo lavoro. Ho voluto lasciare che tutti esprimessero la propria visione della musica di Electrocution in modo che le nuove composizioni abbiano inevitabilmente un’impronta personale di ognuno di noi, ma allo stesso tempo possano mantenere vivo quello che è il nostro stile. Stiamo lavorando intensamente sia in sala prove che in studio. Neil è un ottimo sound engeneer e produttore e nel suo studio riusciamo già a registrare i brani, man mano che li componiamo. La cosa ci dà modo di riascoltare il brano e capire se ci piace veramente. Stanno giungendo nuove influenze da grandi band old school.
Nell’ultimo anno vi siete parecchio dati da fare sul fronte live. Quali sono state le reazioni del pubblico e le vostre sensazioni a calcare nuovamente i palchi dopo tutto questo tempo? Anche in questo campo, quali le maggiori differenze?
Beh, rispetto ai primi anni novanta le cose sono cambiate radicalmente.
Sappiamo bene in quali condizioni stia versando il “mercato” musicale odierno. Noi però non ci lamentiamo perché i promoter ci chiamano e il pubblico è scatenato. Personalmente sento continuamente il bisogno di sfogarmi sul palco e in questi ultimi anni abbiamo avuto modo di salire anche su quelli interessanti (Cannibal Corpse, Napalm Death, Sodom, Dark Tranquillity, Hail Of Bullets, Dark Funeral, ecc). Anche gli altri ragazzi sono sempre super carichi quando si tratta di suonare dal vivo. Temo che da quel punto di vista non cresceremo mai. Hahaha.
Il vostro disco Inside è considerato, giustamente a mio avviso, uno dei capolavori della scena death metal e non mi sto limitando a quella italiana. Alla luce di questo, rimpiangi qualcosa? E’ stato commesso qualche errore che non ha potuto dare seguito e continuità a tutto ciò?
A mio avviso c’è stato un solo vero errore: lasciare che alcune delusioni prendessero il sopravvento facendomi abbandonare tutto. Avrei dovuto continuare e tenere duro ed è una cosa che mi è stata rimproverata anche all’interno della band. Si spezzò l’alchimia che, a quanto pare non si ritrovò più, portando al successivo scioglimento della band. Oggi stiamo lavorando per trovare una nuova alchimia e credo che con questo nuovo lavoro la troveremo. Quando ascolto le nuove composizioni, sento che anche con questa nuova formazione potremo dare tanto ai nostri fan. Come ai tempi di Inside The Unreal!
Quali sono i prossimi passi degli Electrocution, in attesa della pubblicazione del prossimo disco? A proposito, qualche anticipazione su titolo e label?
Sicuramente rilasceremo almeno un singolo (forse due) tra Autunno e Primavera. Senza considerare il fatto che intanto uscirà la terza ristampa di Inside, con annesso un nuovo video clip.
Titolo e label sono ancora da decidere.
Grazie per il tempo concessoci, concludete come preferite!
Grazie a te per questa bella intervista! Non vedo l’ora di farti sentire i brani nuovi… sarà dura aspettare!
Intervista a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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