Riccardo Scaramelli Thunderproject: quando musica e libri si fondono

Quanto è vero che quello della musica è un mondo meraviglioso, che a coloro che sono aperti di mente e senza pregiudizi non smette mai di regalare inaspettate e meravigliose sorprese. Una volta ancora questo assioma è dimostrato dalla musica di tale Riccardo Scaramelli, già cantante dei Bluerose, che con il suo progetto personale Thunderproject alza l'asticella, imbraccia la chitarra, propone un metal più di impatto ma non solo, arricchisce il tutto con un libro sul quale si fonda questo concept album, per un risultato davvero sorprendente. Ne parliamo direttamente con Riccardo, svelando retroscena e curiosità riguardo questa sua prima esperienza solista ma anche come produttore.

Dunque Riccardo, ti avevamo "incrociato" con i Bluerose in veste di cantante, qui fai tutto tu in un progetto che a quanto pare ti coinvolge in ogni aspetto: vuoi parlarcene?
Si, è un progetto sviluppato in parallelo con il progetto 'Bluerose', e mi vede appunto come dicevi tu coinvolto in tutto e per tutto nello stesso. Dalle veci di produttore , fonico/mixerista a quelle di musicista e arrangiatore. Questo perchè ho preso la decisione di creare un'etichetta indipendente con la quale sviluppare le mie conoscenze in maniera più ampia, per vedere e apprendere fino a che punto riuscivo a sviluppare e condurre un progetto totalmente da solo, con i mezzi a me disponibili. Per poi proporre lo stesso percorso alle band che faranno parte dell'etichetta. In questo caso ho voluto realizzare un concept album strutturato attorno alla storia narrata nel libro 'The Land of the Light' riarrangiando brani nuovi e vecchi, in precedenza anche sviluppati con i Bluerose ma poi scartati per differenza di stile.
Tutto viene raccontato attraverso i dodici brani della versione semplice (scaricabile da tutti i digital stores), oltre alla quale abbiamo creato anche una versione limitata, contenente ovviamente il libro 'The Land of the Light', e due tracce bonus prese da vecchi demo, tra cui un inedito tratto dal primo album dei Bluerose: 'Fallen from Heaven'.
Una delle particolarità di Thunderproject VOL.I è il ruotare intorno al libro "The Land of the Light". Come è nato questo connubio e la decisione di renderli disponibili sul mercato in maniera legata tra di loro?
In realtà la stesura di un libro/album è nata sin dai primi progetti, ma per mancanza di tempo e scrittori non è mai stata portata avanti. Fino a quando una mia amica scrittrice (M.Bandi) è stata ispirata dalla canzone 'The Land of the Light', la quale ha sviluppato tutta la storia di June e il racconto stesso. Quindi da questa ispirazione è partita anche la decisione di rendere il nuovo album solista un concept legato al libro stesso.
Come hai deciso di fondare una tua propria etichetta personale anzichè dedicarti alla ricerca di qualcuna già presente? Anche in vista di una figura da "produttore"?
La decisione di fondare una propria etichetta nasce da anni e anni di sacrifici per costruire lo studio di registrazione che ora gestisco, e dalla necessita di creare progetti in maniera autonoma e non vincolata da schemi che ormai trovo antiquati. Poi per quanto riguarda la ricerca di etichette/produttori è proprio quello che con la 'INDIPENDENCE records' volevo sviluppare, portando le band del suo 'roster' ad essere viste con maggiore importanza da etichette di rilievo, senza portare i musicisti ad investimenti che con altre etichette minori andrebbero ad affrontare. Per non ottenere poi alcun risultato, se non quello di intascarsi lavori mai portati a termine, come spesso purtroppo succede.
E cosa puoi dirmi della produzione del disco? Musica a parte, è uno degli aspetti migliori di Thunderproject Vol. I. A proposito, quel volume uno presuppone che sia in arrivo una seconda parte?
La produzione come ti dicevo prima, è totalmente eseguita nel mio studio, sia per quanto riguarda le registrazioni che missaggio e mastering. Ho una grande passione nella ricerca del suono, ma soprattutto quando si parla di chitarre mi trovo veramente a mio agio nel microfonarle e registrarle con tutti gli esperimenti possibili. Poi viene anche dalla mia curiosità verso nuove sonorità e strumenti, sono sempre alla ricerca di migliorare non solo musicalmente ma proprio anche a livello del suono in se stesso. Invece per quanto riguarda il seguito, ci stò già lavorando, e sarà pronto verso ottobre 2014.
L'etichetta 'volume' come dicevi, sta appunto per rafforzare il fatto di essere una collana di volumi. Che da questo album in poi sarà sempre allegata ai libri di M.Bandi, quali racconteranno le visioni di June, personaggio principale della storia che affronterà nuove situazioni e avventure, tutte collegate tra loro. Lo stile ve lo posso già anticipare rimarrà molto simile, acquisterà soltanto delle sonorità più aggressive, lasciando meno spazio ai brani morbidi.
Durante il disco, come detto più pesante rispetto all'hard rock dei Bluerose, si spazia da un heavy metal più nervoso e di impatto ad altri episodi più ariosi e luminosi, comunque sempre con uno spiccato gusto per la melodia. Come sei riuscito a combinare e coniugare queste varie correnti all'interno dello stesso disco?
La moltitudine degli stili deriva dalla scelta di seguire le vicende del libro stesso, quale parla dei cambiamenti che June viene ad affrontare, e come in esso ho voluto seguire questa linea conduttrice; diversificando le atmosfere e variando lo stile musicale, pur sempre rimanendo nell'ambito rock/metal. Lo stile in generale comunque deriva dal mio modo di suonare e arrangiare i brani, anche se su generi distinti. Per combinarli assieme poi ho cercato di mantenere canzone per canzone tonalità coniugabili, per poi in qualche modo amalgamarle con gli intramezzi strumentali.
Sappiamo che hai origine venezuelane, ti va di raccontarci il tuo background? Puoi dirci qualcosa della scena rock metal venezuelana di cui, onestamente, posso "vantare" la sola conoscenza dei Laberinto, mia prima recensione ed intervista su Metal Shock nel lontano 1996? :D
Certo, ma purtroppo però, non ho vissuto molto nel paese e sono venuto in Italia subito prima del colpo di stato, quand'ero proprio bambino. Mentre qualche mio parente è rimasto, mantenendo negli anni contatti e visite. Quindi tutto quello che conosco della musica Venezuelana rock/metal deriva dai miei cugini, quali mi informano sempre su nuove uscite e band. Devo dire però che per quanto anche loro abbiano un grande background metal/rock sono molto ispirati da band estere e seguono molto anche le band Italiane, tra cui i miei vicini di casa 'Rhapsody of fire'.
Quali artisti e gruppi sono stati decisivi per la tua formazione come musicista?
Ho cominciato purtroppo veramente tardi ad ascoltare musica rock e metal, ma se proprio devo definire una band colpevole del fatto di avermi portato sulla cattiva strada, sono sicuramente i Van Halen. Mentre negli anni ho sempre ascoltato tantissimo i Queen e David Bowie, poco dopo mi sono affezionato anche moltissimo ai Judas Priest. Mentre invece quando lavoravo in bar, avevo sempre in sottofondo i Toto e i Kansas.
Una domanda per te che sei sia artista sia label manager sebbene ancora agli inizi: non è più ormai solo questione di mp3 e pirateria, internet volenti o nolenti tra youtube, p2p, mediafire et similia, bandcamp, reverbnation, spotify, grooveshark è diventato il mezzo principale per ascoltare musica. Tu come ti poni di fronte a tutto questo?
Ahimé anch'io devo ammetterlo, tempo per ascoltare la musica ne rimane veramente poco, e se lo faccio la ascolto principalmente ancora nei viaggi in macchina. E' ovvio che con l'avvento di internet la musica è diventata a portata di tutti e dà la possibilità a molti di farsi conoscere in tutto il mondo, senza dover viaggiare troppo, con investimenti sicuramente minori di una volta.
L'unico svantaggio che vedo, sono i download illegali, quali permettono a tutti di avere magari una preview (che comunque ai giorni d'oggi gli artisti la mettono sempre a disposizione, come dicevi tu su youtube o simili), ma favoriscono le etichette maggiori che avendo mezzi economici superiori, possono organizzare eventi e concerti là dove i fans sono in maggioranza, e vendendo gadget o accessori che magari altrimenti non li venderebbero. Cosa che una band minore non potrà mai permettersi di fare, e non potendo ripagarsi delle spese di produzione, la stessa finirà con il rimanere sempre allo stesso livello, e difficilmente migliorerà il livello di produzione. Tutto a vantaggio dei grandi marchi quali decidono e sviluppano il mercato a loro piacimento, selezionando generi per la maggiore di impatto visivo e commerciale, senza dar spazio magari alla musica.
Quale purtroppo finisce in secondo piano per dar spazio a vendite commerciali ed esclusivamente materiali.
Quali sono i prossimi passi per la tua carriera, sia solista, sia di gruppo, sia come produttore? Impegnatissimo diremmo ;)
Durante il prossimo anno ho in programma svariate commissioni, tra cui: il terzo progetto con i Bluerose, il Thunderproject VOL.II, e collaborare con tre nuove band per l'INDIPENDENCE records. questo è un'po il programma di base, poi ci saranno sicuramente nuovi risvolti, intanto questo mi sembra già un anno molto ricco d'impegni e saranno portati tutti a termine al massimo delle mie possibilità.
Ti ringraziamo per questa intervista, se c'è qualcosa che vuoi aggiungere questo è il tuo momento!
Ti ringrazio intanto dell'intervista, poi sicuramente quello che posso aggiungere è di visitare i nostri siti e se il tutto è di vostro gradimento supportate la nostra musica, anche solo con un semplice ascolto. Un saluto a tutti i nostri fans e amici grazie ancora \m/.

http://www.thunderproject.net
http://www.bluerose-rockband.com
Intervista a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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