(28 gennaio 2003) Hammerfall + Masterplan + Nostradameus - Alcatraz - Milano 28.01.2003

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Nonostante tutta la buona volontà che ci si possa mettere, non sempre uno riesce ad ottenere ciò che vuole quindi, dal momento che io la prima band della serata, i Nostradameus, me la sono persa, voi per solidarietà farete a meno della recensione... Fermi lì! Non c'è bisogno "di cambiar canale", vi faccio io copia e incolla e non se ne parla più!... uhm... poco professionale? ok, mi è venuta un'idea: vi riporto i commenti di due recensori di questa webzine che per questione di privacy (in realtà sono dei timidoni) terrò celati sotto falso nome.
Pinco: "Ma porca... [snip sugli improperi] mi son sentito solo l'ultima... Com'erano?" (ANIMALIII SARANNO STATI I MIGLIORI, GRANDI NOSTRADAMEUS!!! NdGraz)
Pallo: "La solita roba..."
Pinco: "La rece allora la fai tu, eheh"
Pallo: "Eccome no, così il Graz mi licenzia... ma che fai... no, non vorrai telefonargli... No, no, sono bravi... la solita roba! Ma giuro che sono bravi!!!"
Segue telefonata al Graz che però non va a buon fine (cosa stava facendo il Graz di così importante da tenere spento il cellulare?) (dormivo, NdGraz)
Pinco: "Ti è andata bene eheh"
Pallo: "Lo sai che sono qui sopratutto per i Masterplan"
Ed ora tocca proprio a loro salire sul palco, una band che ha destato grande attesa e curiosità: un supergruppo, formato dai due ex-Helloween Roland Grapow e Uli Kusch, di cui nessuno o quasi ha potuto sentire molto in quanto il loro album era in uscita in questi giorni. La set list è composta sopratutto dai brani del loro primo album, ma vi trova posto anche un medley di un paio di pezzi tratti del repertorio degli Helloween, per la precisione "The Chance" e "The Departed (Sun Is Going Down)". Anche la semplice e orecchiabile "Heroes" fa pensare immediatamente agli Helloween, e in effetti su disco Lande la canta proprio insieme al grande Kiske. Brano questo essenzialmente diverso dal resto del repertorio dei Masterplan che in genere si mostra più duro e aggressivo. Non c'è comunque dubbio che la voce di Jorn Lande dal vivo sia impressionante.
Terminata anche questa parte del concerto, salutiamo Pallo (l'avete sentito anche voi che era venuto per i Masterplan, no?) che però non coglie l'invito ad andarsene (mah! Dice che essendo ormai qui, farà lo sforzo di rimanere); per precauzione viene però avvertito di evitare qualunque commento improprio.
Ed ecco che inizia l'ultima parte della serata: il concerto degli Hammerfall viene introdotto dal loro Warrior, un gran bel pezzo di eroe in armatura (ok, sorvoliamo...), poi entrano ad uno ad uno i vari membri del gruppo attraverso una porta la cui struttura tiene inizialmente sollevata la batteria. Come facilmente ci si poteva aspettare "Riders of the Storm" apre il concerto. Cans e i suoi si mostrano sul palco proprio i classici metallers, con le loro pose ed il loro rapporto, molto caloroso, con il pubblico. La scaletta propone in modo alternato brani dai diversi album: "Heeding The Call", "Stone Cold", "The Way of the Warrior"... E quando tocca alla stupenda "Glory to The Brave", Cans si presenta con un capellino di lana in testa sotto una finta nevicata. Grande! Quanti cantanti lo avrebbero fatto? Beh, a me vengono in mente solo un paio di nomi. Da dire ancora che brani alle mie orecchie solo discreti come "Hearts On Fire", o la meno recente "Renegade", risultano migliori, forse per la maggiore velocità, forse per l'atmosfera generale del concerto, che su disco.
Pienamente soddisfatta mi soffermo davanti ai gadget degli Hammerfall, per un attimo tentata di comprarmi una loro maglia, ripenso alla spilla formata dallo scudo con le spade incrociate che ho a casa, sospiro e me ne vado. La maglia la prossima volta...

Report a cura di Silvia 'Miriel' Verduci

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