(23 aprile 2009) Steve Vai - Report Clinic 23 Aprile 2009 - Go West (Roccaforzata, Taranto)

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Provincia:TA
Costo:non disponibile
Articolo di Metalmazza

Magnifica serata per tutto il territorio pugliese, in particolare per la provincia di Taranto. Steve Vai, in assoluto tra i migliori chitarristi del pianeta, si è esibito per una clinc presso il Go West di Roccaforzata, località sita nella provincia ionica. Il Go West nell’occasione, ha ospitato una moltitudine di spettatori, giunti non solo dalla Puglia, ma anche da altre regioni del sud Italia.
Accolto da un roboante boato, Steve Vai con puntualità svizzera, sale sul palco del locale immerso negli infiniti applausi del pubblico presente. Il chitarrista statunitense con un inchino, ringrazia cordialmente con il classico “mille grazie” e da inizio alla show con uno straordinario set strumentale di notevole durata che mostra un Vai versatile, dinamico e variegato nel proprio tipo di sound, con l’ulteriore capacità di estasiare grazie al suo magico tocco sulle corde, mai brutale, ma sempre possente e vellutato allo stesso tempo. Steve Vai, che nel perdurare del proprio show preferisce non essere fotografato, estasia grazie alle note che vengono prodotte dal suo strumento rigorosamente bianco, per una musicalità che si assesta su ritmi essenzialmente lenti per poi dirigersi in un istante verso armonie più rapide che pongono in luce la grande classe dell’artista americano.

Tra una serie di assoli distorti corredati da una palpabile dote di raffinatezza, Vai evidenzia uno straordinario carisma ed una notevole grinta, oltre ad una tecnica a dir poco sopraffina. Steve Vai, per dar vita ai propri brani esclusivamente strumentali, usufruisce di un personal computer portatile completamente bianco come la sua chitarra, con l’ulteriore supporto di una traduttrice che gli consente di dialogare con i tanti presenti accorsi ad una serata dal sapore sensazionale. In un discreto italiano, a volte stentato, ma comunque molto chiaro, Steve Vai racconta i particolari più importanti del proprio percorso artistico, con momenti d’ilarità e storie ad effetto, come: “prima che a suonare la chitarra ho imparato a scrivere musica”, oppure, “mi eccitavo vedendo la chitarra”, frasi divertenti che permettono di conoscere l’uomo ancor prima dell’artista, per poi nel proseguo, andare a scoprire e comprendere più approfonditamente quello che è il talento di uno dei chitarristi che ha fatto in modo significativo la storia di questo strumento.

Vai ripercorre il periodo della sua adolescenza e dei suoi tredici anni in particolare, quando ebbe tra le mani la sua prima chitarra, poi, ecco giungere le prime lezioni con il maestro ed amico Joe Satriani, senza dimenticare le influenze dell’epoca, come i Led Zeppelin e le prime affermazioni assieme a Frank Zappa, da dove partì la carriera di Steve Vai con la scrittura di spartiti: “la lezione più spaventosa e grande della mia vita”, a dire del chitarrista statunitense. Successivamente, ecco arrivare al primo disco e le collaborazioni con David Lee Roth ed i Whitesnake, due autentiche e reali rampe di lancio verso il successo. Le preferenze restano ancorate nella musica pesante, intervallate dalla composizioni di Tom Waits, uno dei suoi musicisti preferiti, Steve Vai, assolutamente gioviale, nelle sue autentiche lezioni di chitarra evidenzia le proprie origini italiane e parla anche dei suoi amici, come Malmsteen ad esempio: “è molto veloce, conoscerlo significa amarlo”.

Ma la musica sono i momenti di maggiore attrazione della serata, Steve Vai muove le dita sulle corde della chitarra con una rapidità impercettibile ed un’eleganza strabiliante, dove anche le cose più difficili diventano facili. Nei suoi movimenti armoniosi e puliti, si nota la straordinarietà nel passare da suoni estremamente moderni ad uno stile più datato, dove è impossibile prevedere cosa uscirà dalla sua chitarra che sembra più volte parlare, tecnicamente, non ci sono parole per descrivere Steve Vai che parla anche dei suoi amici batteristi: “ho suonato con i migliori, Virgil Donati, Vinnie Colaiuta, Greg Bissonette, ma il più geniale resta Terry Bozzio”.

Steve Vai spiega esercizi tecnici in modo dettagliato, come spaziare tra generi e stili differenti, consigliando a tutti gli amanti della chitarra di specchiarsi mentre si suona. Suoni morbidi, momenti virtuosi, fraseggi profondi, intensi e magnificamente ispirati. Si entra poi nell’intimo, nei gusti nell’artista, che ricorda con nostalgia l’esperienza nel film “Mississipi Adventure”, rimarcando poi il talento di Devin Townsend: “ascolto tutto quello che lui produce”.
Tra melodie poetiche ed esercizi di pura didattica, si giunge alla parte finale della clinic dove Vai duetta con alcuni presenti, in particolare, con un fan di soli nove anni. Salutato dal calore del Go West, Steve Vai conclude la serata concedendosi per foto ed autografi.

Doveroso infine porgere i complimenti a Ciccio Nigro ed a tutto lo staff del Go West di Roccaforzata.
Report a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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