Copertina 3

Info

Anno di uscita:2008
Durata:64 min.
Etichetta:Karthago Records

Tracklist

  1. THE LAST AXEMAN (ALBUM VERSION)
  2. BLOOD AND GASOLINE (VIRGIN STEELE COVER)
  3. THE ANVIL OF HATE
  4. THE BANSHEE
  5. THE LAST AXEMAN (POLISH VERSION)
  6. FLAMING METAL SYSTEMS (MANILLA ROAD COVER)
  7. WILD CHILD (W.A.S.P. COVER)
  8. THE ISLAND OF THE SILVER SKULL (LIVE)
  9. I AM LEATHER WITCH (LIVE)
  10. SHADOWS ON THE HORIZON (LIVE)
  11. THE LAST AXEMAN (LIVE)
  12. SLEEPING SWORDS (LIVE)
  13. FLAMING METAL SYSTEMS (MANILLA ROAD COVER) (LIVE)

Line up

  • Leather Wych (Marta Gabriel): vocals
  • Andy Wave: guitar
  • Pete Raven: guitar
  • Dee Key: bass
  • Golem (Tomasz Danczak): drums

Voto medio utenti

Prima di iniziare la recensione vera e propria ci tengo a precisare che il voto assegnato non è riferito alla qualità della musica ma all'inutilità dell'uscita stessa.

I Crystal Viper sono un gruppo polacco con solo un album all'attivo, uscito nel 2007 sempre per Karthago Records. Non si spiega allora l'utilità di un'uscita come questa: la classica uscita "polpettone", fatta con gli "avanzi" per cosi dire. Si, perchè questo The Last Axeman è composto come la più classica delle uscite per spillare soldi ai fan. Cosa che, se nel caso di un gruppo con una certa fama può avere un senso, anche solo per la casa discografica, per un gruppo nato ieri risulta del tutto inutile, insensata ed inopportuna.

Qui troverete la title track (peraltro già presente sull'esordio del gruppo) in versione normale e polacca, una versione alternativa di un'altra canzone tratta dall'esordio, una canzone inedita, tre studio cover, e sei canzoni registrate live con una qualità davvero scadente (ho sentito bootleg dei Manowar del 1983 registrati meglio). E quel poco di fascino che ha questa uscita è tutto dovuto alla cover di Blood And Gasoline dei Virgin Steele registrata con David Defeis e Josh Block, cover peraltro non eccelsa e penalizzata dalla produzione.

Parlando dal punto di vista musicale, il gruppo, nelle poche canzoni loro (e ben udibili) qui presenti non se la cava male, con un Epic Metal classico alla Virgin Steele con retrogusto che ricorda gli Hammerfall. La proposta non brilla per originalità e non raggiunge particolari picchi qualitativi ma si lascia ascoltare con piacere. In particolare, la bella Leather Wych si candida come erede di Doro e sfoggia una prestazione vocale davvero convincente. Ma proprio per questo consiglio, se vi piace il genere, di provare a dare un ascolto alla proposta del gruppo sulla loro pagina myspace e al limite comprare il debutto piuttosto che buttare soldi in un prodotto inutile come questo.
Recensione a cura di Massimiliano 'Maxowar' Barbieri

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