Copertina 7

Info

Anno di uscita:2003
Durata:65 min.
Etichetta:Ulftone
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. STRANGER BLUES
  2. NO RETURNS NO EXCHANGES
  3. SEE WHAT LOVE CAN DO
  4. TUMBLIN’DOWN
  5. ONE LOST LOVE
  6. THING GET BETTER
  7. BLACK HEARTED WOMAN
  8. BEG FORGIVENESS
  9. LOVE GONE BAD
  10. CROWDED IN MY SOUL
  11. WOLFE JAM
  12. GATES OF HEAVEN

Line up

  • Todd Wolfe: guitar, vocals
  • Chuck Hearne: bass
  • David Hollingsworth: drums
  • John Cree: percussion

Voto medio utenti

Ci sono musicisti che hanno dedicato la carriera, la vita stessa, alla conservazione dello stile dalle radici più antiche, il fondamento della musica moderna, il rockblues. Johnny Winter, Duane Allman, Warren Haynes, Steve Ray Vaughan, ed altri ancora, nomi che forse diranno poco ai più giovani lettori ma che rappresentano la continuità di un genere nato più di quarant’anni fa e mai del tutto abbandonato o smarrito nell’oblio.
Un altro di questi personaggi è Todd Wolfe, chitarrista americano per nulla noto qui da noi, ma che in patria gode di buona fama avendo collaborato per lungo tempo con la cantante Sheryl Crow, grazie alla quale si è ritrovato a condividere il palco con gente non proprio secondaria come Rolling Stones, Eagles, Bob Dylan, Elton John, Page & Plant, ottenendo riconoscimenti per il suo stile tanto brillante quanto classico ed imbevuto di tradizione.
Wolfe realizza ora un album paragonabile ad una piccola enciclopedia del rockblues, rappresentato in ogni sua miglior forma e stile. Troviamo tracce di tipico rockblues settantiano, esaltate dai duetti chitarra/armonica (“Stranger blues”,”Tumblin’down”), episodi dai carezzevoli toni pastello ammorbiditi da infiltrazioni acustiche vicine al country (“See what love can do”,”One lost love”), aggressivi e robusti rock’n’roll blueseggianti dal ritmo gioioso e sostenuto con riferimenti al southern (“Thing get better”,”Crowded in my soul”), ma soprattutto lunghe e liquide jam nelle quali Wolfe può sfoderare il caldo talento del vero bluesman, entrando in simbiosi con il proprio strumento e regalando splendidi momenti di intensità emozionale. Assolutamente esemplare il trittico centrale “Black hearted woman”,”Beg forgiveness” e “Love gone bad” alle quali si aggiunge la lunga improvvisazione live di “Wolfe jam”, tutte rivestite di un atmosfera classica, in certi tratti Hendrixiana, retrò e vetusta quanto si vuole ma ancora oggi vibrante di eccitazione e di fascino.
Non c’è altro da aggiungere visto che si tratta di un disco dalla chiarezza cristallina, un saggio rockblues di valore pari ad un Gov’t Mule o ad uno Scott Finch, quindi se apprezzate il genere è un acquisto garantito, altrimenti passate oltre.

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.