Copertina 8

Info

Anno di uscita:2022
Durata:47 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. GET UP YOUR FEET AGAIN
  2. ON THE OTHER SIDE OF PAIN
  3. MADE IT THROUGH
  4. SHIFT THE PARADIGM
  5. ANOTHER SALVATION
  6. BREATH OF LIFE
  7. WRONG DIMENSION
  8. OUR BATTLE RAGES ON
  9. SEMINOLE PT.1 IN THE LAND OF THE SEMINOLE
  10. SEMINOLE PT.2 MISTAKEN REALITY
  11. SEMINOLE PT.3 REWRITE THE STORY
  12. SEMINOLE PT.4 THE END'S STARTING TO BEGIN

Line up

  • Alessandro Del Vecchio: vocals, keyboards
  • Aldo Lonobile: guitars
  • Nik Mazzucconi: bass
  • Marco di Salvia: drums

Voto medio utenti

A differenza di Alessandro Del Vecchio, che evidentemente, visti i suoi innumerevoli impegni professionali, deve aver scoperto i segreti della manipolazione del tempo (che sia lui l’attuale possessore del celebre Occhio di Agamotto?), i futili obblighi del vivere quotidiano hanno talvolta il sopravvento sulla passione grafologico-musicale di questo “maturo” rockofilo e capita quindi che l’esegesi di un’opera preziosa come “Seminole” finisca per lasciarsi oltremodo attendere.
Scusandomi con gli Edge Of Forever e con i lettori della Gloria per il colpevole ritardo, sono altresì convinto che gli appassionati di hard-rock melodico avranno da tempo “consumato” questo bellissimo disco, in cui lo schieramento italico conferma l’approccio musicale e il personale esecutivo già apprezzati nel precedente, altrettanto pregevole, “Native soul”.
I contenuti del programma magnificano ancora una volta figurazioni melodiche accattivanti combinate con un pizzico di grandeur neoclassica, il tutto coordinato dalla spiccata espressività della voce di Del Vecchio, troppo spesso soppiantata, nelle valutazioni del pubblico, dalle enormi qualità di compositore del suo possessore.
Al resto ci pensano musicisti competenti e affermati, ormai pienamente inseriti nel contesto espressivo di una band che con “Get up your feet again” allestisce fin dall’atto di apertura del programma una miscellanea di pulsante tensione emotiva e adescante costruzione armonica, una formula vincente riproposta anche nella successiva “On the other side of pain”, degna del migliore Malmsteen, impreziosita da un refrain davvero coinvolgente.
Ancora più intensa dal punto di vista emozionale appare "Made it through”, un’esaltante celebrazione dell’immarcescibile arte Whitesnake-iana, seguita da un’altrettanto “impressionante” "Shift the paradigm”, radiosa combinazione tra Van Hagar e Journey (o Revolution Saints, se preferite …).
A rinnovare l’inoppugnabile verbo di Rainbow e Ronnie James Dio ci hanno provato in molti, e se “Another salvation”, “Our battle rages on” e l’enfasi esotica di "Wrong dimension” rappresentano tre dei tentativi maggiormente riusciti di tale ardua impresa, è solo grazie ad una cultura e a una sensibilità fuori dal comune, la stessa che consente a “Breath of life” di essere un momento passionale in cui il rockofilo potrà crogiolarsi senza gli subire gli effetti negativi della routine o i rischi di un deleterio eccesso glicemico.
Con la suite in quattro movimenti che dà il titolo all’albo gli Edge Of Forever innalzano ulteriormente l’asticella della classe e delle ambizioni, aggiungendo Kansas e Magnum all’elenco dei loro nobili numi tutelari, per una volta, ne sono certo, compiaciuti e appagati di aver contribuito a costruire la radicata personalità di un gruppo ormai giunto a un invidiabile e inattaccabile livello di maturità espressiva.
Un apparato concettuale che esorta, basandosi su esperienze autobiografiche, a sfruttare le sconfitte per fortificare la propria determinazione e resilienza giunge infine ad amplificare il significato artistico di “Seminole”, la conferma inappellabile della presenza degli Edge Of Forever nel gotha degli eletti del settore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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