Copertina 8,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2008
Durata:64 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. A TWISTED MIND
  2. THE SCARECROW
  3. SHELTER FROM THE RAIN
  4. CARRY ME OVER
  5. WHAT KIND OF LOVE
  6. ANOTHER ANGEL DOWN
  7. THE TOY MASTER
  8. DEVIL IN THE BELFRY
  9. CRY JUST A LITTLE
  10. I DON'T BELIEVE IN YOUR LOVE
  11. LOST IN SPACE

Line up

  • Tobias Sammet: vocals, bass
  • Eric Singer: drums
  • Sascha Paeth: guitars
  • Miro: keyboards and orchestrations
  • Guest Singers:
  • Roy Khan
  • Alice Cooper
  • Jorn Lande
  • Amanda Sommerville
  • Oliver Hartmann
  • Bob Catley
  • Michael Kiske

Voto medio utenti

Si era detto che non ci sarebbe più stato un terzo capitolo della saga Avantasia: le due parti della Metal Opera avrebbero dovuto rimanere due episodi isolati, estemporanei, e proprio per questo speciali nella loro essenza.
Invece, sappiamo bene di che cosa sia capace il music businness: se un prodotto funziona vende, e se vende, occorre battere il ferro finché è caldo. Eccoci così giunti a parlare di questo “The scarecrow”: un disco assolutamente non autentico, costruito pezzo per pezzo a tavolino, con lo scopo più o meno dichiarato di far felici tutti coloro che hanno divorato i precedenti capitoli e la cui fame non si fosse ancora saziata. E permettetemi subito di dire questo: se tutti i dischi assemblati in studio fossero di questo livello, oggi non staremmo qua a parlare di crisi dell’heavy metal e cose così. “The scarecrow” è uno di quei lavori che ti lascia a bocca aperta, capace di infondere emozioni semplici ma straordinariamente intense. Un disco che punta moltissimo sull’emotività dell’ascoltatore, che utilizza cliché triti e ritriti con una noncuranza imbarazzante, ma che nonostante tutto spazza via almeno tre quarti dei prodotti oggi presenti sul mercato.
Dipende senza dubbio dalla qualità dei singer coinvolti. Jorn Lande è qualcosa di assolutamente inumano: che fosse un gran cantante lo si sapeva, ma la sua interpretazione di Mefistofele sulla title track è al di là del bene e del male, roba da far venire la pelle d’oca anche a un sasso...
Il resto del cast non è da meno: Michael Kiske fa il bello e il cattivo tempo nella helloweeniana “Shelter from the rain”, Amanda Sommerville è semplicemente divina in “What kind of love”, Bob Catley ormai non ha più nulla da dimostrare a nessuno, mentre mr. Alice Cooper, autentica ciliegina sulla torta all’interno di questo star system, rende “The Toy master” talmente personale che sembra proprio averla scritta lui!
Ma al di là di tutto questo, il songwriting è di prima categoria. Ci sono i soliti pezzi speed, quelli per cui la metà della gente comprerà il disco, le varie “Another angel down”, “Shelter from the rain” o “Devil in the belfry”, prevedibili ma dannatamente efficaci, soprattutto perché Sammet è un maestro nel concepire linee vocali che non ti escono più dalla testa. C’è poi la suite di dieci minuti, la già citata title track, che è senza dubbio inferiore a “Seven angels” (l’autentico capolavoro di Avantasia) ma che dice la sua eccome, per come sa mescolare stili e umori differenti all’interno di un brano mai banale, e con un Jorn Lande, mi spiace ripetermi, che una prova così non l’aveva mai offerta.
E infine il vero tocco di classe: dimostrando di essere musicista di ampie vedute, il nostro Sammet ci infila anche una manciata di pezzi che col metal poco o nulla a che fare: la già citata “What kind of love”, splendidamente giocata sugli intrecci vocali tra Tobi e Amanda Sommerville, è semplicemente una delle ballad più emozionanti degli ultimi anni. “Carry me over” è un’altro brano soft, molto rock oriented, in cui U2 e Bon Jovi si mescolano con un risultato totalmente inaspettato. E che dire del singolo, quella “Lost in space” che ha aperto dibattiti tra i fan di mezzo mondo? Non è molto consistente, soprattutto se paragonato a quanto ascoltato prima, ma siamo sinceri: quanti gruppi venderebbero la propria anima per scrivere un ritornello così?
In definitiva, mi dispiace moltissimo per i power metallers duri e puri, ma “The scarecrow” è un signor disco! Peccato solo per “Cry just a little” e “I don’t believe in your love”, due episodi abbastanza anonimi, che potevano tranquillamente essere relegate al rango di bside al posto di “Story ain’t over” e “Promised land”, due signori pezzi che incredibilmente non sono finiti nella versione definitiva.
E adesso dite pure che si è venduto, che è diventato commerciale, che non scrive più pezzi metal, che il suo nuovo look è peggio di quello dei Tokyo Hotel (su questo in effetti...) ecc. Tornate pure ai Power Quest o agli Olimpos Mons, se credete: da parte mia, la coerenza a tutti i costi mi ha un po’ rotto le scatole...
Recensione a cura di Luca Franceschini
Buono

Sammet da vita a pezzi molto incisivi, da puro power. Si riconosce il suo songwriting unico, si nota che su questo disco c'ha lavorato e non poco. Peccato per “Cry just a little” e “I don’t believe in your love” da gettare alle ortiche..

Bravo Tobi!

Assolutamente un grande album, Sammet eroico! Ditemi ki riuscirebbe a riunire in studio o in live (Rockin' Field 26 Luglio): Jorn Lande, Bob Catley, Roy Khan, Kiske, A. Matos........... (n.b. il mio mito!!!!)!!!!!

Grande Sammet!

Gran disco per quanto mi riguarda, se non fosse per le ballad soporifere meriterebbe anche di più del voto che gli ho dato. Molte delle critiche nei suoi confronti sono purtroppo ingiuste, e derivano dal fatto che stilisticamente non c'entra tantissimo con i primi due di cui comunque giustamente riprende la forma-concept, la pluralità delle voci ed alcuni sprazzi di power, comunque depurato della carica "fantasy" del primo disco.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 feb 2008 alle 17:46

Non l'ho ancora sentito...spero di provvedere a breve...

Inserito il 18 feb 2008 alle 14:59

AVANTASIA ver 2.8 : fantastica. Trovo che quest'ultima fatica firmata SAMMET sia in assoluto la miglior versione mai proposta della sua creatura AVANTASIA. Personalmente parlando, a fianco delle composizioni piu' power-speed oriented (come ad esempio ANOTHER ANGEL DOWN), troviamo gli episodi migliori in quelle songs smaccatamente commerciali, come le fenomenali "CARRY ME OVER" e "LOST IN SPACE", cosi' come nelle delicate ballads (su tutte, spicca JUST CRY A LITTLE, da brividi)... Sicuramente un buon 9 / 10, oppure 4 su 5 questo nuovo SCARECROW, e ora non ci resta che attendere un nuovo album degl'EDGUY.

Inserito il 18 feb 2008 alle 08:39

Mah Cosa Dire Senza Dubbio Tobias Cresce Sempre Piu Dopo Lo Splendido RocketRide con i sui Edguy (tra l'altro io ho avuto la fortuna di vederlo al Gods) questo nuovo lavoro conferma la sua dote di Songrwriter...il look personalmente lo guardo poco preferisco la sostanza e in questo album c'è da vendere! Keep On rockin' & Keep The Faith! Lorerock!

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