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Info

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Anno di uscita:1997
Durata:78 min.
Etichetta:Elektra

Tracklist

  1. NEW MILLENNIUM
  2. YOU NOT ME
  3. PERUVIAN SKIES
  4. HOLLOW YEARS
  5. BURNING MY SOUL
  6. HELL'S KITCHEN
  7. LINES IN THE SAND
  8. TAKE AWAY MY PAIN
  9. JUST LET ME BREATHE
  10. ANNA LEE
  11. TRIAL OF TEARS

Line up

  • James LaBrie: vocals
  • John Petrucci: guitars
  • John Myung: bass
  • Derek Sherinian: keyboards
  • Mike Portnoy: drums

Voto medio utenti

Inserito il 18 ott 2015 alle 00:09

E' il disco che ascolto di piu' dei DT. Hell's Kitchen, Peruvian Skies e Trial of Tears capolavori assoluti della musica tutta.

Inserito il 18 ott 2015 alle 07:53

Innanzitutto bravi Marco e Gabriele (Marco, finalmente sei tornato...e alla grandissima!). Su Falling Into Infinity sono più vicino alla posizione di Marco: lo considero molto migliore di tutto ciò che è seguito a Metropolis Part II. "Hollow Years" è inascoltabile e DEVO saltarla ogni volta, mentre il resto, nella mani di altro produttore (gli dei maledicano Shirley in eterno) sarebbe diventato un capolavoro assoluto. "New Millennium", "Lines in the Sand" e "Trial of Tears" sono da 10 (per me), così come un'immaginaria "Burning my Soul+Hell's Kitchen".

Inserito il 18 ott 2015 alle 13:20

Se "Lines in the Sand" è un riempitivo, voglio un doppio album di riempitivi.

Inserito il 19 ott 2015 alle 00:00

Disco che ho sempre trovato meraviglioso, spiazzante ad un primo ascolto ma assolutamente irresistibile.

Inserito il 19 ott 2015 alle 00:08

Sono d'accordo con Gabriele che il disco è difficile da recensire e in questo caso mi hai letto nel pensiero prendendo la palla al balzo!! :-) Ringrazio Ennio per i complimenti (assolutamente ricambiati) e mi fa piacere che la pensi come me, ovvero che quest'album sia un capolavoro mancato. Non sono d'accordo solo su Hollow Years. Alla lunga può stancare perchè è troppo orecchiabile forse, ma gli arpeggi sono da pelle d'oca. Cercherò di cimentarmi in altre recensioni anche se il tempo libero è poco ahimè e mi ci vuole un po' per scrivere una recensione soddisfacente (almeno per me) su album come questi a cui sono molto legato.

Inserito il 19 ott 2015 alle 22:45

Un bel disco che avrebbe potuto essere un grande disco se al posto di take away my pain e Anna lee ci fosse stata Rise the knife scartata dalla casa discografica perchè non abbastanza commerciale (peccato fosse uno dei pezzi migliori). Poi i gusti sono davvero gusti, Lines in the sand per me è il brano più bello del disco, insieme al finale di Trial of tears (che però ha la sessione centrale un po' troppo stile jam session e poco incisiva). Sinceramente lo preferisco a Systematic chaos, ma per l'appunto i gusti son gusti.

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