Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2002
Durata:47 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. WHAT I KNOW
  2. SO HARD
  3. STILL LOVIN’ YOU
  4. JUST LOVE SOMEBODY
  5. THE WAY I DO
  6. DREAMLAND
  7. TOO LITTLE, TOO LATE
  8. GONE
  9. UNDONE
  10. LAGAVULIN
  11. RADIANT
  12. EVEN NOW

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

CD senza particolari prospettive questo “Dreamland”. Il rock melodico proposto, infarcito di tanti riff e ritornelli orecchiabili (facili facili) rende il platter l’ideale compagno di una scampagnata fuori porta in compagnia della fidanzata. Le song, guarda caso, hanno tutte una durata che va dai tre ai quattro minuti. Tendenzialmente quindi, non siamo di fronte a una band che vuol porsi in confronto con mostri sacri quali i mitici Asia o i Journey, bensì un discreto combo di professionisti (la band nasce addirittura nel 1982) che sa comporre buona musica senza troppe pretese. La registrazione pulita del CD permette di fruire totalmente dell’ugola melodica e melensa del buon Johnnie Dee nonché dei discreti fraseggi di tastiera di un discretamente ispirato Peter Nunn. A mio avviso rimane un po’ sottotono e priva di mordente la chitarra, ingiustamente relegata a ruolo di comprimaria (prendiamo ad esempio il groove rock di Just Love Somebody”… qui una chitarra più aggressiva avrebbe regalato un quid in più al brano… già interessante… che avrebbe consentito di sprigionare una maggiore enfasi nel coro). Il leone, in copertina, che veglia sul sonno di una bambina (il carismatico Aslan, icona del bene, evidente citazione dal ciclo di Narnia, di C. S. Lewis) identifica in modo azzecato il senso di dolcezza e sensibilità di cui è infuso quest’album. E’ quindi ovvio che il meglio degli Honeymoon Suite venga espresso proprio nei brani più dolci, come la melodiosa “The Way I Do”, in cui gli strumentisti non si dilettano in soluzioni estremamente complesse, ma sicuramente avvincenti… e Johnnie Dee si esprime in modo eccelso. Va ricordata anche la bella title-track e l’emozionante “Undone”, supportata da una chitarra acustica da brividi. Infine cito anche l’andamento cantilenante ed ipnotico della bellissima “Lagavulin” e la ritmata, funkeggiante “Radiant”. Insomma… i brani discreti sono abbastanza numerosi; gli HMS sono una buona band di AOR che sicuramente farà la felicità degli estimatori del genere.
Recensione a cura di Leonardo Cammi

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.