Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2007
Durata:40 min.
Etichetta:Scarlet
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. MORE HORROR IS TO COME
  2. DAYDREAM ADDICTION
  3. FUEL FOR MY HATRED
  4. BACK FROM THE GRAVE
  5. PORTRAIT OF A LIE
  6. THE BLESSING
  7. THIS IS FOR SAKE OF HEDONISM
  8. BURIAL
  9. THE WAY YOU WANT TO DIE
  10. BE QUICK OR BE DEAD

Line up

  • Alberto Zannier: vocals
  • Ivan Odorico: guitar
  • Nicola Milanese: guitar
  • Ivo Boscariol: bass
  • Tommaso Corte: drums

Voto medio utenti

Ho sempre sentito un gran parlare (con toni entusiastici, lo ammetto) di questa band di Pordenone, che, forte di un contratto con la Scarlet Records, una tra le maggiori etichette italiane, arriva al secondo lavoro in studio con "Obsidian".
Leggendo la nota allegata al promo c'è da stupirsi non poco: sul disco compaiono come guest gente come Tomas Lindberg (ex At The Gates) e Gianluca GL Perotti (novello figliol prodigo in casa Extrema), la band ha in calendario un tour con i Mnemic e l'album compare sulle principali testate metal europee. Niente da dire quindi, la loro casa discografica li sta promuovendo in maniera massiccia, sintomo che la Scarlet crede molto ed investe altrettanto in questa giovane band. Tuttavia ascoltando il disco non mi riesco proprio a spiegare tanta attenzione e i toni tanto entusiastici con cui ho sentito parlare degli Slowmotion Apocalypse: prendete chitarre ribassate, riff di chiara derivazione At The Gates-iana (prelevati direttamente da "Slaughter Of The Soul"), breakdown e stacchi in stile metalcore, voce incazzosa ed otterrete "Obsidian". Insomma, la solita minestra death melodico svedese, nulla di più, nulla di meno. Non pervenuti GL e Lindberg, visto che non ci è dato di sapere in quali pezzi appaiano come ospiti e quindi risulta difficile dare un giudizio del loro apporto. Carina, ma nulla più, la cover di "Be Quick Or Be Dead" dei Maiden posta in chiusura del disco, rivisitata secondo lo stile della band e che si rivela perlomeno divertente. Nulla da dire sul resto dei pezzi, ottimamente scritti, suonati e prodotti, ma rimane comunque l'impressione che gli Slowmotion inseguano pedissequamente quelli che sono gli elementi caratteristici e distintivi del death melodico di provenienza svedese. Sono passati 12 anni dall'uscita di "Slaughter Of The Soul" e innumerevoli band hanno attinto a piene mani e si sono ispirate a questo disco, e gli Slowmotion Apocalypse sono fra queste. Peccato che ormai questo tipo di sonorità che le siamo già sorbite in tutte le salse e che l'idea che si ha è quella di un continuo riciclo di idee. Certo, ai fan sfegatati del death melodico "Obsidian" piacerà, dando loro proprio quello che cercano, mentre per gli altri scorrerà in maniera anonima senza lasciare granchè. In generale, dopo l'ascolto del disco rimane l'idea che il gruppo sia un po' sopravvalutato.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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