Dario Argento non smette mai di affascinare il microcosmo metal.
Più per la sua filmografia passata, visionaria e che ha dato lustro al cinema di genere italiano all’estero che per le ultime deludenti prove.
Questa volta ci pensa il duo nostrano death/doom metal a sfornare un terzo lavoro incentrato sulle pellicole più famose del regista romano.
Il death metal proposto dalla coppia è old school come la produzione assolutamente marcia ma con gusto, basta ascoltare “
Sangue sui muri”, oppure la cadenzata “
Il corpo come spartito” che mostra chitarre taglienti e serratissime con un vocione profondo e cavernoso, sul finale arriva l’accelerazione violentissima.
Chiude il disco “
Jennifer” che è un perfetto equilibrio tra parti più lente e pesantissime e scarti più veloci e violenti fino alla conclusione finale.
Un disco che verrà sicuramente apprezzato dagli estimatori del metal estremo e dei film horror nostalgici, ed ora buio in sala, lo spettacolo comincia.
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