Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:36 min.
Etichetta:Indie Recordings

Tracklist

  1. PHOSPHORUS
  2. CCC
  3. ELDERS
  4. HOUND
  5. BEHEADING
  6. PYROPHORIC
  7. INVOCATION
  8. THE DEAD

Line up

  • Vlasis Ziouvas: Vocals
  • Vangelis Labrakis: Guitars
  • Stamos Koliousis: Guitars
  • Kostas Alatas: Bass
  • Bertrand Rothen: Drums

Voto medio utenti

Dalla sempre più prolifica (almeno musicalmente) Grecia, tornano i Mencea, a distanza di 4 anni dal precedente disco di debutto “Dark Matter, Energy Noir”. “Pyrophoric”, questo il titolo del loro come back discografico, presenta una line up rinnovata per 2/5, con l'ingresso del nuovo e valido singer Vlasis Ziouvas e del nuovo batterista, Bertrand Rothen. Merito di un incremento di idee apportate dai nuovi membri, o magari di una maggior maturità compositiva, questo nuovo lavoro rappresenta un notevole balzo in avanti rispetto al debutto.

Accantonate alcune ingenuità dell'esordio (un album privo di spunti interessanti e troppo impersonale che, a parere del sottoscritto, non raggiungeva la sufficienza), “Pyrophoric” a onor del vero, non apporta grosse novità all'interno del sound della band, ciò che cambia è la rinnovata classe nella stesura dei brani.

Il nuovo platter dei greci Mencea presenta le stesse caratteristiche del debutto, ma, adottando soluzioni stilistiche differenti, più mature e moderne, rende il tutto più appetibile e interessante. La base è sempre un Death Metal melodico e progressivo, vicinissimo a quanto proposto dai Gojira, con atmosfere apocalittiche figlie della lezione ben assimilata dai Strapping Young Lad di “City” e alcuni passaggi à la Meshuggah, segno che anche da un punto di vista più tecnico, questi Mencea se la cavano egregiamente. Anche il buon lavoro svolto dal nuovo cantante ha giovato non poco al gruppo. Un growl dalle tonalità basse e profonde che, seppur risulti meno versatile del suo predecessore, nel complesso si sposa decisamente meglio con i brani.

Un disco che, probabilmente, non farà gridare al miracolo. Certamente una band da tener sott'occhio per il futuro.
Recensione a cura di Simone Carta

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