Alfieri del revival dello Swedish Death Metal più classico, gli
Entrails tornano con l’ottavo full-length della loro carriera,
"Grip of Ancient Evil" (
Hammerheart Records, luglio 2025), a tre anni di distanza dal buon
"An Eternal Time of Decay" (2022).
Con
"Grip of Ancient Evil", la band svedese resta fedele al proprio DNA: un Death metal profondamente radicato nel suono di maestri come
Entombed,
Desultory e
Dismember, con occasionali echi dei
Grave. Il marchio di fabbrica è sempre lo stesso: l'effetto "buzzsaw" a tutto campo tipico della scuola svedese, quella HM-2 che non perdona e che qui si esprime in tutta la sua potenza.
Tuttavia, rispetto al passato, il gruppo opta per un approccio più cadenzato e groovy, lasciando leggermente da parte la furia serrata per concentrarsi su partiture in mid-tempo rocciose e massicce, a tratti persino tendenti al Doom (non che tutto ciò fosse assente nelle precedenti releases, anzi, si pensi a
"Rise of the Reaper" del 2019... Qui mi riferisco semplicemente a un fattore quantitativo rispetto alla maggior parte della loro discografia). I momenti di velocità non mancano, ma sono bilanciati da sezioni più atmosferiche e talvolta earcatcher, sulla scia di certi
Entombed Death 'n' roll.
Il disco risulta nel complesso ben costruito, con una buona alternanza tra i passaggi iconoclasti e le sezioni orecchiabili a cui abbiamo appena fatto riferimento, coinvolgenti e sostenute da un sound pesantissimo e infuocato, sempre coerente con lo spirito del gruppo. È proprio in questa capacità di mantenere coesione tra aggressività e groove che si riconosce ancora la forza degli
Entrails.
Detto ciò,
"Grip of Ancient Evil" segna a mio avviso un lieve passo indietro rispetto alle ultime uscite. Se i primi tre album rappresentavano l’apice creativo degli svedesi, anche i più recenti avevano mantenuto standard molto buoni. Questo nuovo lavoro, invece, pur rimanendo valido e godibile, trasmette la sensazione di una formazione leggermente statica, che inizia ad adagiarsi sui propri stilemi.
In definitiva, si tratta comunque di un ottimo disco di Death metal, assai muscolare, che si colloca senza dubbio tra le uscite più interessanti del genere in questo 2025, pur senza raggiungere vette particolarmente ispirate.
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