Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2024
Durata:non disponibile
Etichetta:Argonauta Records

Tracklist

  1. MONSTER
  2. CATHARSIS
  3. THE WITCH
  4. BLOOD
  5. ETERNAL NIGHT
  6. SANCTUAIRE
  7. AMNESIA
  8. WATCH ME DIE
  9. TO THE GRAVE
  10. WHY

Line up

  • Lucie Gaget: bass
  • Paul: drums
  • Antoine: guitars, vocals

Voto medio utenti

Nati nel 2019, i Witchorious sono una band che si muove fra un heavy metal influenzato pesantemente dalle sonorità dei primi Black Sabbath insieme a una massiccia dose di stoner derivato dagli Electric Wizard e Acid King. Una proposta che, sulla carta, appare sicuramente non certamente originale, ma che all'ascolto può rivelarsi capace di regalare molte sorprese, anche inaspettate. E' questo il caso? Diciamo un po' e un po'. Anche se il terreno era già stato preparato abbondantemente dalla band sin dal momento della loro formazione, proponendo dapprima un EP, e poi tra l'anno appena trascorso e questo in corso due singoli che sarebbero poi stati presenti su questo debut album omonimo, alcuni "scivoloni" derivanti dal mettere sul mercato il proprio debutto appunto potevano esserci, e andavano comunque messi in conto. Ma dato anche un artwork molto in tema con la proposta musicale, le aspettative si mantenevano su livelli medi.

Va detto che il disco mette gran parte della sua energia sulla voce di Antoine, che alterna momenti ipnotici e cantati quasi sussurrando, accompagnato da una batteria molto delicata e ammaliante, ad altri dove esplode in tutta la sua rabbia, vedasi 'Blood', e anche i riff di conseguenza diventao più corposi, richiamando ad esempio i Black Sabbath di Ozzy nella seconda parte di carriera, diciamo fra Vol. 4 e Technical Ecstasy. Ma, mentre su 'Catharsis' sembra di ascoltare un pezzo che si prolunga in maniera quasi riciclata per sei minuti e rotti, è ad esempio una 'Watch Me Die' che mostra i muscoli e il talento di questi tre giovani, tra assoli lenti, magnetici che catturano l'attenzione di chi ascolta e che sembra ogni tanto risvegliarli dal torpore della canzone, o delle canzoni precedenti, come se si fosse in procinto di affogare per poi venir presi e fatti riafforare dall'acqua. Non esattamente una bella sensazione, e purtroppo è pressochè questa la sensazione davanti a 'Witchorious'.

Un disco che, al netto di alcuni momenti molto alti, si pone continuamente su questo dualismo fra l'ottimo/mediocre che si sente per tutta la durata. La stoffa c'è, e l'ascolto è anche gradevole, ma andrebbero rivisti quei piccoli difetti qua e là. Nulla di così grave da non poter essere risolto, sperando che il trio di musicisti sappia giocare bene le proprie carte future.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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