Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2019
Durata:non disponibile
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Warner

Tracklist

  1. IMMORTAL BIND
  2. BLACK EMPIRE
  3. OVERLOAD
  4. STRANGER
  5. LINKAGE
  6. ETERNAL WARRIOR
  7. GHOST IN THE FLAME
  8. VENOM STRIKE
  9. AWAKE
  10. OMEGA MAN
  11. PAIN
  12. ECHOES IN THE DARK
  13. UNBROKEN SIGN

Line up

  • Yukio Morikawa: vocals
  • Akio Shimizu: guitars
  • Naoto Shibata: bass
  • Isamu Tamaru: drums

Voto medio utenti

Se dico Giappone, mi vengono in mente i robottoni di Go Nagai, Ken il guerriero, il mitico Pat Morita (vediamo chi sa chi è questo attore), i film trucidi di Takashi Miike e altro ancora.
Ma se associo il Giappone col metal, bhè i primi che mi vengono i mente sono i grandi Loudness, le Ars Nova, i pazzerelli Sigh e gli esperimenti di marketing come le Babymetal.
Gli Anthem sono una band metal che ha una storia molto conosciuta in patria, i nostri affondano le radici negli albori del genere.
Adesso vogliono affrontare il mercato europeo con una compilation di brani riregistrati per l’occasione sotto l’occhio attento di Jens Bogren nei suoi mitici Fascination Studios.
L’opener “Immortal blind” fa capire che la band non è composta da sprovveduti ma da buoni conoscitori della materia.
Solido heavy/power che pesca dal metal teutonico con riffing rocciosi, un cantato nasale ma azzeccato; buoni cambi ritmici e un chorus che si presta a essere cantato live.
La chitarra esegue un solo virtuoso e ricco di sfumature heavy, questo brano come apertura fa ben capire che ci troveremo con una band sicura dei propri mezzi.
Black empire”, viene introdotta da una melodia cupa e toni sostenuti di chitarra rocciosi e incisivi.
Le chitarre graffiano serrate in questo up tempo priestiano, con il singer dotato di voce non troppo alta e aiutata molto dai cori che svolgono un compito importante nella melodia del brano.
Il chorus è melodico ma non così incisivo, il solo è ben fatto, esecuzione buona anche nelle armonizzazioni.
Stranger”, si sente l’influenza power metal in questo up tempo veloce e arrembante.
Chitarroni serrati e il singer che aggredisce il microfono fino all’apertura del chorus.
Anche in questo caso il solo è di pregevole fattura ad alto grado metallico.
Venom strike”, colpisce per il riffing roccioso e venato di hard rock; la sezione ritmica é potente e precisa.
Il singer cerca di sforzarsi di dare una performance più aggressiva in questo frangente sempre sorretto dai cori.
Il chorus é tagliente, con un mood americaneggiante e un solo di buona fattura.
Omega man”, è un brano strumentale dove i giapponesi sciorinano tutto l’estro di cui sono capaci.
Brano che fa vedere le buone capacità tecnico/esecutive e l’uso della melodia.
Echoes in the dark”, è dura, pesante dal piglio heavy ma con un retrogusto melodico nel chorus.
I riffing sono rocciosi ma si sente qualche venatura hard rock in alcuni frangenti; non male il solo sorretto da virtuosismi e capacità tecnica.
Buona prova, i nostri sanno usare a piacimento la materia heavy; però direi che 13 tracce sono tante, anche perché alcune denotano un po’ di omogeneità e non restano in mente.
Il singer ha una voce particolare, che potrebbe non piacere forse ai puristi dato che di rado utilizza l’acuto ma nel complesso l’album è ben fatto.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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