Secondo EP a distanza di un paio di anni del precedente per i britannici
Dungeon che, in attesa di un vero e proprio full lenght, continuano a proporre piccoli assaggi delle loro potenzialità, prima attraverso due demo, e poi come detto due EP, tutto ciò in quasi dieci anni dalla loro formazione, che sicuramente tanto non è, ma meglio di nulla, sopratutto se i pezzi al proprio interno sono effettivamente validi. Già dal precedente lavoro era chiaro come la band fosse estramente debitrice alla vecchia scuola thrash/speed degli anni 80', in particolare gli Slayer di 'Show No Mercy' ed Hellhammer.
E per chi è un assiduo ascoltatore di queste band, o di queste sonorità nello specifico, qui troverà senza ombra dubbio pane per i suoi denti passando dalla furia venomiana di
'Put Them In Their Graves' a
'Beneath The Church' che è sorretta da un bel riff e da un assolo che, per un momento, si estranea dall'atmosfera che si respira, e che sembra uscito da un disco della NWOBHM, atipico in un primo momento, ma neanche troppo se risentito con attenzione. Con
'Ruins' e
'Nagasaki Sunrise' si ritorna invece su canzoni e atmosfere più familiari alla band, che nel suo impeto certamente non pieno di originalità, ma di parecchio cuore, non si ferma e porta avanti la sua opera di devastazione.
Dopo un'altra convincente prova, ora sarebbe tempo che i
Dungeon ci proponessero un full lenght, dato che le idee e le capacità ci sono. Con un po' di curiosità, restiamo in attesa.
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