Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:46 min.
Etichetta:Fighter Records

Tracklist

  1. INTRO: STARGATE
  2. STARRRIDERS I: LORDS OF THE SPACE
  3. LIGHTNING
  4. INTO THE VORTEX (INSTRUMENTAL)
  5. HIGHWAY TO OUR DREAMS
  6. COSMIC SAMURAI
  7. A.R.C.A.D.E. (INSTRUMENTAL).
  8. THE PACT
  9. ALUCARDA
  10. INSANE & UNLEASHED
  11. THE VOID
  12. STARRIDERS II: NIBIRU DEADLY STAR

Line up

  • Stiven Giraldo: vocals, keyboards
  • Jhon Denis Rojas: bass
  • José Manuel Cárdenas: drums
  • Ramiro Álvarez: guitars
  • Juan Figueroa: guitars

Voto medio utenti

Un ben colpo di martello assestato qua e un altro là è quello che era un diamante grezzo, inizia a prendere forma, anche se per poter brillare mancano ulteriori passaggi.

Nel 2020 la Fighter Records aveva rilasciato "Chasing Diamonds", ma questo era un album che aveva il compito di recuperare tutte le varie uscite dei Diamond Chazer, quindi "Starriders" può essere considerato come il loro vero e proprio esordio sulla lunga distanza.
Sempre dedita al più classico degli Heavy Metal, la formazione colombiana non si schioda dall'indirizzo musicale dei precedenti lavori, sempre ispirata da band come Chateaux, Nightmare, Satan Jokers, Blade Runner, Crossfire e Tokyo Blade, caratterizzate però dall'impiego, mai troppo invadente, della tastiere (suonate dal cantante Stiven Giraldo), che comunque il più delle volte sono usate per creare effetti spaziali legati al concept Fiction Fantasy su cui parrebbe reggersi "Starriders", visto quanto proclamato nell'intro: "From cosmic astral planes five galactic warlords came to chase and conquer all diamonds on planet earth under the name… Diamond Chazer!"

Le cose migliori le incrociamo quando i due chitarristi, Ramiro Álvarez e Juan Figueroa, decidono di prendere la scena, come durante "Lightning", che rimanda ai bei tempi in cui erano la Ebony e la Neat a dare voce all'Heavy Metal, diciamo, minore, o nelle trame dello strumentale "Into the Vortex" e di "Cosmic Samurai", due episodi che si svelano spiccatamente maideniani. Ma non manca nemmeno un brano dal mood più hardeggiante, ecco, infatti, "Highway to Our Dreams" che sembrva guardare ai primi Def Leppard ma mette anche in risalto qualche tentennamento nella prova vocale di Giraldo, in difficoltà anche su "The Void" e nella speedy "Starriders II: Nibiru Deadly Star", ma che comunque mostra più di un miglioramento rispetto al passato, ben evidenziato su "The Pact", un bel mid-tempo all'insegna della miglior tradizione della N.W.O.B.H.M. e a mio parere più indicata e rappresentativa della pur riottosa "Alucarda" nella scelta come singolo.

Come ho già lasciato intendere, sono indubbi i passi avanti fatti sinora, adesso però ci aspettiamo di vederli correre.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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