Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2010
Durata:non disponibile
Etichetta:Coroner Records

Tracklist

  1. RUN
  2. ANIMAL
  3. BEHIND THE SORROW
  4. LIES AND RULES
  5. HANDS OF TIME
  6. ALL MY DREAMS
  7. THEY
  8. NO TIME TO GRIEVE
  9. IT’S NOT THE WAY
  10. I REMEMBER

Line up

  • Elizabeth Vasquez: vocals
  • Erick Avila: guitars
  • Pablo Sepulveda: guitars
  • Mauro Nader: bass
  • Pablo Stagnaro: drums

Voto medio utenti

Attivi da diversi anni, i cileni Six Magics hanno alle spalle tour insieme a nomi del calibro di Nightwish, Blind Guardian e Rhapsody e un interessante passato da band power metal. La band di oggi è però completamente diversa rispetto al passato, ha saputo rinnovarsi e trovare la propria strada: ce lo dimostra con un album davvero interessante.

Ritmiche granitiche e di chiaro stampo heavy, contrapposte ad un’efficace voce femminile, che ovviamente porta delicatezza e melodia, soprattutto negli splendidi refrain che accompagnano tutti i pezzi. I Six Magics riescono a costruire un sound personale e originale che si allontana, anche se non di troppo, dalla marea di band metal con voci femminili uscite negli ultimi anni. Anche se sarebbe possibile dire a chi assomigliano, preferisco non farlo, per non sminuire un lavoro piacevole e ben realizzato, che di sicuro merita considerazione almeno alla pari di tanti dischi osannati e idolatrati nell’ultimo decennio. L’opener Run non convince quanto le successive, possenti, Animal e Behind The Sorrow, per non parlare della violentissima Lies And Rules, addolcita solo da un ritornello immediato ed orecchiabile e da un etereo break centrale. Più vicina a sonorità progressive Hand Of Time, mentre They rappresenta l’unico episodio veramente gothic dell’intero album. Si torna a galoppare con No Time To Grieve, prima di lasciare spazio all’incedere quasi pop, ma dannatamente efficace, di It’s Not The Way. Chiusura degnamente affidata al riffone schiacciasassi e alla bella parte centrale di I Remember.

In Behind The Sorrow la formula utilizzata è spesso sempre la stessa, ma funziona: riff di cemento per le strofe, ritornelli al miele efficaci ed immediati. Uniteci un ottimo lavoro in fase di produzione e avrete pronto un disco da 8. Personalmente, il 99% delle band metal con voce femminile mi annoia. Ma in questo disco io ci sento qualcosa di diverso: merita un ascolto senza preconcetti.
Recensione a cura di Alessandro Quero

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