Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2022
Durata:16 min.
Etichetta:Eclipse Records

Tracklist

  1. DEPARTURE
  2. FLOCK
  3. ICON
  4. SELKIE
  5. NO MAN ISLE

Line up

  • Ola Nilsen Kjøren: bass
  • Håvard Bustad: drums
  • Per Kristian Grimsland: guitars, vocals
  • Stian Hoel Fossen: guitars
  • Mathias Jamtli Rye: vocals

Voto medio utenti

Per la serie: "Band di valore non ancora presenti sul nostro glorioso portale" sono felice di parlarvi dei norvegesi Haunted By Silhouettes (da qui in avanti HBS per evitare di consumare ctrl+c/ctrl+v) e del loro nuovo EP "No Man Isle" pubblicato dopo il fresco accordo con Eclipse Records.
Il dischetto arriva dopo 2 full length ed all'alba del decennio di attività del gruppo originario di Trondheim, carriera passata per lo più nelle retrovie complice la conclamata ritrosia del metallaro medio ad uscire dal consolidato e stantio circuito dei soliti nomi.

"No Man Isle" è nato come mini-concept di una storia scritta dal cantante Mathias Jamtli Rye ispirata al poeta John Donne relativamente alla sopravvivenza solitaria, alla famiglia ed all'isolamento sociale.
E' lo stesso vocalist a spiegarlo:
"No Man Isle è incentrato su un uomo divorziato di mezza età che decide di tagliare tutti i ponti con il mondo e di vivere sull'isola deserta della sua famiglia per il resto della sua vita. Si reca sull'isola e accadono molte cose misteriose che sembrano essere collegate alla scomparsa di suo zio dall'isola 40 anni prima".
Racconto interessante reso affascinante dal death melodico dei nostri che, rifacendosi agli ultimi Soilwork, agli In Flames post "Whoracle" ed alle inflessioni hardcore degli At The Gates, confezionano 4 pezzi (l'intro strumentale "Departure" dura poco più che un sospiro...) epici, pesanti, malinconici e potentissimi nel loro incedere.
Oltre all'eccellente lavoro dei due chitarristi Per Kristian Grimsland e Stian Hoel Fossen, a decretare la buonissima riuscita del lavoro sono il dosato ma sapiente uso dei synth e soprattutto le doti vocali di Rye, perfettamente a suo agio sia nell'utilizzo di un growl potente e caldo che quando può passare a parti in clean.
Tutto da gustare il duetto con Björn "Speed" Strid (Soilwork) nel brano "Selkie".
Una quasi totale assenza di assoli e la durata risicata del tutto (16 minuti, davvero pochi) mi impediscono di assegnare un voto più alto, ma non di consigliare caldamente l'acquisto di "No Man Isle".
E di tenere d'occhio con molta attenzione gli HBS!

Haunted By Silhouettes - "Icon"



Recensione a cura di Alessandro Zaina

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