Amici della Gloria, parliamoci chiaro: la grande esposizione mediatica di questa nuova band a nome
Envy Of None è dovuta per il 99% al fatto che qui ci suona
Alex Lifeson, colonna dei Rush. E se non sapete chi sia Alex Lifeson, vi ordino di abbandonare questo portale per sempre.
Insomma, i primi segni di vita di Lifeson dopo i Rush, potete quindi immaginare l'attesa, più che giustificata; bene, sono qui a dirvi che "
Envy of None" è tutto l'opposto di quello che potreste aspettarvi.
Musica morbida, filtratissima e spesso glassata di elettronica, su cui svetta la voce di miele di
Maiah Wynne; se dovessi darvi coordinate sonore potrei provare a parlarvi di Massive Attack, anche se non mancano le aperture un filo più chitarristiche (come ad esempio "
Dogs Life"), ma dove il mood è sonnacchioso, nebbioso, caliginoso, sin dalla bella opener "
Never Said I Love You", e la susseguente "
Shadow", per me il più bel pezzo del lotto.
La quota chitarristica di Alex viene filtrata, impastata, diluita e trasfigurata, per cui posso serenamente dirvi che questo debut album non ha NIENTE in comune con i Rush. Il che, penso sia cosa voluta, da parte di un musicista che dopo una vita sta cercando nuovi stimoli altrove.
L'album in sé non è brutto, la voce di Maiah è deliziosa, ma non è decisamente il mio genere. Sarà il vostro?
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?