Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:28 min.
Etichetta:Earache
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. EYE FOR AN EYE
  2. PURGATORY
  3. FALSE HOPE
  4. EVOLUTION
  5. NO MORE REASONS
  6. RETRIBUTION
  7. THE CANCER
  8. WEAPONS OF WAR
  9. HEAVILY MEDICATED
  10. LONELY WORLD

Line up

  • Humanoid Cable Dreads (Luke Kenny): vocals
  • Horned Devil (Sam): vocals, bass

Voto medio utenti

Tralasciando tutta la questione relativa alla scelta di splittare il disco in 99 tracce, a cui si aggiunge la fastidiosa voce di un tizio che ci ricorda continuamente che il disco uscirà in febbario per la Earache, va detto che The Berzerker è uno di quegli artisti che dividono in maniera piuttosto netta l'audience, non lasciando spazio a mezzi termini: in sostanza o lo si ama, o lo si odia. In effetti la proposta musicale non è esattamente quella che si presta ad essere apprezzata da una lunga schiera di ascoltatori, ma credo che chi è avvezzo ed apprezza le forme di espressione musicale più estreme possa trovare questo "Animosity" particolarmente succulento ed interessante. Si tratta infatti di un disco che, partendo da una base fortememente grindcore, aggiunge elementi provenienti dalla musica techno più alienante e lisergica, dal goa ed in generale tutta una serie di elementi elettronici che rendono l'album una vera e propria mazzata. Ovviamente, come sommando due numeri positivi di ottiene un altro numero positivo, aggiungendo violenza a violenza si ottiene come risultato una furia devastante: sulll'incessante martellìo dei beat Berzerker aggiunge chitarre violente, che comunque se ascoltate attentamente suonano riff death/grind di ottima fattura, a loro volta accompagnate da una growl possente e deciso. Insomma, una specie di rave party apocalittico, la colonna sonora adatta per la fine del mondo se Dio ascoltasse techno. Si tratta del primo disco di The Berzerker che ho avuto occasione di ascoltare, quindi non sono in grado di fare nessun tipo di confronto rispetto ai precedenti capitoli della sua discografia; in ogni caso il disco mi ha impressionato in maniera più che positiva, e credo che questo possa valere per tutti gli amanti delle frange più estreme di metal, e perchè no, anche a tutti coloro che seguono la musica techno. Le dieci tracce di "Animosity" sono tirate, violente, non permettono alle orecchie di riposare un solo secondo: una maelstrom techno-metallico che trascina l'ascoltatore in un vortice distruttivo, al cui termine il vostro apparato uditivo ed il vostro cervello saranno fortmemente provati, ma soddisfatti. La produzione della Earache (che in questo caso si rivela il nome più azzeccato per una casa discografica che produce a promuove un disco del genere) è veramente ottima, ovviamente beat e parti elettroniche sono in primissimo piano, ma le chitarre e la voce sono ben presenti, entrambe con una cura del suono di alto livello.
"Animosity" è un disco proprio bello, ma che si rivolge per forza di cose ad un audience di nicchia: se siete già dei fan del Berserker o comunque riuscite ad ascoltare gente tipo gli Agoraphobic Nosebleed penso che questo album faccia decisamente per voi. Gli altri difficilmente arriveranno al termine del cd, preferendo premere il tasto di Stop prima della fine della decima (nel mio caso novantanovesima) traccia.
Piccolo sfogo: ascoltare un disco splittato in 99 tracce è veramente un casino, roba da dare la testa contro il muro. Senza contare che le canzoni sono continuamente interrotte da una voce che ricorda che il disco uscirà per la Earache a febbario. Io capisco che le case discografiche vogliano limitare il fenomeno della pirateria e la diffusione dei promo sulla rete, ma così facendo mi hanno fatto venir voglia di scaricare il disco per ascoltarlo decentemente e senza dover perdere la testa per cercare a che traccia iniziano le varie canzoni. Dopotutto, i recensori fanno un servizio (piccolo, d'accordo) alle varie case, pubblicizzando e promuovendo i loro prodotti. Un minimo di rispetto per questo credo ci vorrebbe. In ogni caso la politica adottata dalla Earache non ha influenzato la mia votazione, relativa solamente al contenuto musicale del disco.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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