Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2021
Durata:45 min.
Etichetta:Cruz Del Sur Music

Tracklist

  1. THE POWERS THAT BE
  2. WILL WE RISE
  3. WAITING TO DROWN
  4. LOST IN THE WAVES
  5. RIDE US TO HELL
  6. WHEN THE WORLD WAS MINE
  7. FREEDOM
  8. DYING SUN
  9. I CAN HEAR THEM

Line up

  • Chris Kerns: bass
  • Chris Black: drums
  • Matt Johnsen: guitars
  • Tim Aymar: vocals

Voto medio utenti

A ben nove anni di distanza, ritornano i Pharaoh con il nuovo “The Powers That Be”. Una lunga assenza quella presa dal gruppo, che poteva portare a un ristagno dell’heavy metal proposto dalla band, se non ancor peggio ad un riciclo. Fortunatamente non è questo il caso, visto che i Pharaoh seppur anagraficamente invecchino, la loro proposta suona più intensa e fresca che mai.

Se infatti da un lato troviamo il solito monolite (?) presente sulla copertina, dall’altro la band non sembra aver perso un’oncia del loro background musicale, disdegnando passaggi eccessivamente prolissi o interminabili. Una piacevole certezza, perciò, ma andiamo nel dettaglio.

Se “Freedom” ha riff che sembrano uscire direttamente dai migliori Running Wild, con una prova maiuscola da parte di tutta la band, la Titletrack posta ad inizio ascolto, riesce subito a scacciare ogni pensiero che riteneva i Pharaoh morti e sepolti, con un’irruenza musicale da applausi. Da segnalare la presenza di Daniel Mongrain su quest'ultimo pezzo, attuale chitarrista dei Voivod, che riesce ampiamente a ritagliarsi il suo spazio. Aperture melodiche che non risultano per niente stucchevoli, e la voce di Tim Aymar che, seppur sia vicino ai 60 anni, mostra ancora parecchia energia nelle sue corde vocali. Stacca di netto “Waiting To Drown”, con il suo incedere acustico quasi ipnotico e che contribuisce a realizzare un’atmosfera mistica, seguita poi da “Lost In The Waves” che segue a grandi linee le direttive dei precedenti pezzi, risultando molto piacevole. “Dying Sun” con i suoi quasi sette minuti di durata richiama a sé un Epic Metal ottantiano, riuscendo a fondere diversi stili, dimostrando che suonare questo genere non vuol dire servirsi necessariamente di orpelli sinfonici, tastiere, e di una cinquantina di archi, ma solo tanta passione. Chiude l’ascolto “I Can Hear Them”, con un gran lavoro di batteria da parte di Chris Black, e che fra ritornello e assoli sembra riportare indietro a metà anni 80’, fattore che sicuramente farà contenti gli amanti di quelle sonorità.

“The Powers That Be” si configura come un ottimo disco che porterà il sorriso su tutti i volti degli estimatori del metal più classico, che sono sicuro, non si stuferanno subito di questo disco. Speriamo solo di non dover aspettare ulteriormente per un nuovo lavoro dei Pharaoh, se la qualità rimarrà quella presente in quest’ultimo disco.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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