Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:40 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. THE WEIRD
  2. DECAY
  3. FUNERAL ANTHEM
  4. CORROSIVE SURVIVAL
  5. FEMALE FATAL TO THE FLESH
  6. MISANTHROPIC BREED
  7. FLESH FRENZY
  8. MORBID FASCINATION
  9. WOLVES
  10. FACES OF DEATH
  11. BECOMING

Line up

  • Chris Barkensjö: drums, vocals
  • Niklas "Nille" Sandin: guitars
  • Tomas Åkvik: vocals, guitars
  • Joakim "Myre" Antman: bass

Voto medio utenti

Il death metal svedese è fin dalle sue origini denso di aggressività, potenza e melodia.
La differenza con l’omologo genere americano non è solo una questione di distorsione e basta, ma di forma; basta che abbiate ascoltato una volta uno dei capisaldi del genere che riconoscereste al volo la scuola.
Questo è uno dei motivi del perché io adoro i Lik; non sono degli innovatori del genere, non lo vogliono essere; il loro obbiettivo è proseguire la tradizione con passione e coerenza.
Apre le danze di questo nuovo capitolo “The weird” con una campionatura di un film horror, ma ecco che quei magnifici chitarroni devastanti e una batteria furiosa.
Brano semplicemente perfetto, scatena un tornado di puro swedish death metal con up tempo nervoso, vocals rabbiose e un solo che è melodia pura.
Decay” prende il largo con un blast beats e un riffing melodico prima dell’attacco senza pietà.
Riff serrati con la sequenza di riff ribassati e aperture melodiche; il solo di scuola maideniana in armonizzazione è da pelle d’oca per poi deviare malignamente.
Il singolo “Funeral anthem” è un mid tempo incalzante con la pesantezza di un pilastro di granito.
Questa traccia è fatta apposta per scapocciare soprattutto nella cavalcata serrata posta a metà del brano.
Female fatal to the flesh”, è un brano quasi doomy ma corrotto dal death metal scandinavo.
Brano cadenzato con riffing segaossa e vocione rasposo con un coro malevolo sul finale.
La titletrack è una breve strumentale che usa melodie tipiche del genere che portano al successivo brano “Flesh frenzy”.
Faces of death” è una propulsione veloce, diretta, figlia bastarda degli Entombed dei bei tempi che furono.
Up tempo arrembante, ricco di splatter, parti serratissime e una voce rabbiosa con la parte centrale tellurica in mid tempo e solo bollente come lava.
A questi svedesi chiedere un’evoluzione sonora con la pretesa che il genere è “vecchio” equivarrebbe ad un’offesa sul campo; le mode lasciamole ai fighetti dalla maglietta metalcore comprata dalla mammina, io mi tengo i Lik!

Recensione a cura di Matteo Mapelli

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