Copertina 7

Info

Anno di uscita:2020
Durata:27 min.

Tracklist

  1. FAITH OF A HERETIC
  2. A HORSE IN TURIN
  3. ARGENT
  4. ASTRAL BURNOUT

Line up

  • Joshua Gerras: vocals, guitar
  • Logan Boucher: lead guitar
  • Christian Pandtle: bass
  • Jake Filderman: synths
  • Mike Romadka: drums

Voto medio utenti

La giovane formazione di Washington D.C., i Sorge, esordisce con questo Ep di quattro brani autoprodotto, disponibile al momento solo per il download ma in futuro anche in versione fisica.
La band definisce il proprio sound come "psychedelic stoner doom swamp magick", giusto per non farsi mancare nulla. Io parlerei più sobriamente di un classico doom potente, lento e solenne, debitore di nomi come Candlemass, Solitude Aeturnus, Pallbearer, primi Cathedral. Con una spolverata di modernità, ad esempio nelle vibrazioni sludgy che innervano un pezzo cimiteriale come "Faith of a heretic". Cadenze plumbee, distorsioni fumose, grevità monolitica, conducono ad impennate ritmiche sabbathiane, assoli dal lieve mood psichedelico e sottili arrangiamenti di sintetizzatori. Un buon biglietto da visita per il quintetto americano, compresa la voce pulita e lamentosa di Joshua Gerres che crea un'atmosfera dal retrogusto orrorifico.
Un titolo come "A horse in Turin" non può che destare interesse in un sabaudo come il sottoscritto, infatti è un brano dal grande impatto horror-doom. C'è qualcosa della scenografia malata dei Death SS, mischiata con la pesantezza heavy del neo-doom contemporaneo. Death SS + Danzig + Monolord, per intenderci. Sette minuti di saliscendi negli abissi del destino funesto, tra lentezze tombali, rigurgiti quasi black metal ed arrangiamenti Lovercraft-iani. Canzone corposa, studiata ed eseguita molto bene.
Più consueta "Argent", un solido heavy doom corrosivo e distorto, che avanza inesorabile sostenuto da ritmiche muscolari e riff classic-metal. Anche se leggermente inferiore alle tracce precedenti, testimonia la capacità strumentale di questi giovani doomsters statunitensi.
La conclusiva "Astral burnout" è nuovamente un episodio interessante, perchè aumenta il gradiente psichedelico e tossico del sound. Uno psycho-sludge marcio e pesante come un'indigestione, dai contorni marziali e sfibranti, slabbrati alla Electric Wizard. Una colata di acciaio nero come la pece, con tanto di assolo lisergico nel finale. Doom contemporaneo, che non fa prigionieri.
Esordio convincente, per un gruppo che possiede molto potenziale da esprimere. Teniamo d'occhio i Sorge, perchè in futuro possono sorprenderci ancora di più.

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