Copertina 6

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2006
Durata:42 min.
Etichetta:Metal Heaven
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. FOREVER
  2. ANUBIS
  3. IN OCEANS OF LIES
  4. SCARLET DAWN
  5. THE MASQUE OF THE RED DEATH
  6. FLAME OF WAR
  7. TERRIFIED
  8. EXODUS

Line up

  • Olaf Reimann: vocals
  • John Schmitz: guitars
  • Marek Schoppa: guitars
  • Marco Freimuth: drums
  • Philipp Nortersheuser: keyboards
  • Martin Balthes: bass

Voto medio utenti

Malgrado la produzione di Tommy Newton, l'intervento di Tore Ostby (Ark, Conception) per un guitar solo su "Anubis" e la creazione del logo ad opera di Mattias Noren, il debut full lenght dei tedeschi Ra's Dawn non riesce a spingersi al di là di un heavy-power alquanto scontato che la band cerca in qualche modo di personalizzare con influenze prog metal (i Fates Warning con John Arch, i Dream Theater di "When dream and day unite"), puntando anche molto su ritmiche orientaleggianti e testi che parlano di mitologia egiziana (già sviluppati nei precedenti 2 demo, che avevano permesso alla band di esibirsi come supporto di Threshold e Dead Soul Tribe). Il convincente speed power con tanto di refrain corale da stampo in testa e strati di tastiere di "Forever" chiama in causa Helloween e Symphony X, a cui fa seguito la più lenta "Anubis", heavy-dark evocativo dal ritmo orientaleggiante animato da un break in stile power metal con taglienti riffs della coppia Schmitz-Schoppa, si torna al power martellante e rabbioso con "In oceans of lies" (ancora un break che mette in luce la bravura dei 2 chitarristi), poi l'inutile breve strumentale acustico ("Scarlet dawn") che lascia il posto a "The masque of the red death", in cui ci si avventura in territori heavy-epic rubacchiando un riff di Malmsteen presente in "I am a viking", la successiva "Flame of war" si mantiene su toni epici ma risulta più riuscita perchè racchiude un catchy refrain corale molto trascinante e incursioni negli Helloween di "Livin' ain't not crime" e nell'heavy celtico del Gary Moore di "Over the hills and far away". "Terrified" è forse il brano più personale della band, un heavy prog mai troppo accelerato, melodico e graffiante con solide ritmiche e diversi cambi di tempo che non disdegnano omaggi anche agli amanti dei riffs dokkeniani, la conclusiva "Exodus" alterna una prima parte di heavy mistico-orientaleggiante (sorretta da strati di tastiere) ad un breve intermezzo di power-thrash seguito da un lungo break strumentale (il prog metal dei primi Dream Theater) concluso con il ritorno alle atmosfere iniziali, rese ancor più oscure e minacciose. Da consigliare a chi ha già apprezzato "V" e non ha troppe pretese: i Ra's dawn non diventeranno mai i nuovi Helloween o Symphony X, ma sanno usare bene le chitarre e chissà che in futuro non riescano a liberarsi da certi schemi così da non costringerci a chiamare più in causa i maestri del power e del prog metal.
Recensione a cura di Carlo Viano

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.